Latina, bilancio “nì” dopo i primi 10 mesi di governo: dal “superassessorato” all'analisi dei rifiuti.
Ho sempre pensato che per giudicare compiutamente una nuova amministrazione occorra del tempo. Tale circostanza è ancor più vera se parliamo dell’amministrazione di Latina con Sindaco Damiano Coletta. Infatti nel caso specifico concorrono tre elementi che inducono sicuramente alla prudenza prima di avventurarsi in giudizi:
a) l’attuale amministrazione ha ereditato una situazione disastrosa;
b) il sindaco, tutti i consiglieri e gli assessori, con l’eccezione di Antonio Costanzo (consigliere comunale di centro-sinistra nel periodo 1997-2002 e subito dopo nello staff del Sindaco Zaccheo come Presidente del nucleo di valutazione), sono alla prima esperienza amministrativa;
c) l’amministrazione Coletta sta ancora operando con un bilancio comunale non suo, in quanto il proprio sarà approvato entro la fine di marzo. Insomma non mi sento di formulare un giudizio complessivo, anche se su alcuni aspetti ho maturato delle perplessità. Ne evidenzio, al momento, due.
IL SUPERASSESSORATO - Non condivido la scelta di accentrare in un solo assessorato tre deleghe estremamente importanti e delicate come l’urbanistica, i lavori pubblici e i trasporti. Tanto potere in mano ad una sola persona non rappresenta, a mio parere, un approccio opportuno all’amministrazione pubblica. Tra l’altro va anche sottolineato che la figura di Gianfranco Buttarelli, di cui non sto mettendo in dubbio le capacità, non mi sembra che si sposi bene, per il suo percorso all’interno dell’amministrazione pubblica, con il motto usato in campagna elettorale da LBC (non basta voltare pagina, occorre cambiare libro); la sua infelice uscita sui PPE ereditati da Zaccheo-Rosolini/Di Giorgi-Di Rubbo, nonché il modo molto blando con cui sta affrontando il grande imbroglio della metro, ne sono una riprova.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI - Il Commissario straordinario Barbato aveva scelto una strada ben precisa che, condivisibile o meno, era assolutamente logica. Non aveva alcuna intenzione di riconoscere come dovuti i crediti per milioni di euro che la “Latina Ambiente S.p.A.” sosteneva di vantare nei confronti dell’amministrazione comunale. (Preciso che tale assurda e sconcertante circostanza è la conseguenza della sciagurata decisione dell’amministrazione Zaccheo di affidare anche la riscossione alla Latina Ambiente stessa). Tale scelta significava condannare la società al fallimento. Al tempo stesso, però, aveva indetto una gara europea per la gestione dei rifiuti il cui iter si sarebbe concluso ai primi di agosto. L’amministrazione Coletta, invece, ha sospeso la suddetta gara a pochi giorni dall’apertura delle busta, ritenendo opportuno procedere direttamente alla gestione dei rifiuti attraverso una propria società; ha però mantenuto la linea del Commissario Straordinario circa il non riconoscimento dei crediti che la Latina Ambiente S.p.A. sostiene di vantare e la società, inevitabilmente, è fallita. Tale circostanza, però, rischia di creare serie difficoltà al progetto dell’amministrazione Coletta, perché (Legge Madia) non consentirebbe al Comune per i prossimi cinque anni di partecipare ad una nuova società avente lo stesso oggetto di quella fallita.
Il Comune ha chiesto in merito un parere ad un esperto. In conclusione ad oggi la situazione appare molto delicata e può così riassumersi: a) il sevizio rifiuti è gestito a Latina da una società fallita che opererà in esercizio provvisorio fino alla data del 30 giugno 2017; b) non si ha la certezza che il Comune possa procedere alla gestione dei rifiuti dal 1° luglio con una propria società; c) nel caso che, magari anche supportati dal parere dell’esperto interpellato, il Comune intraprendesse tale strada, che farebbero le società che hanno partecipato al bando e se lo sono visto sospendere a pochissimi giorni dall’apertura delle buste?