Mi dimetto, non mi dimetto. Mi si nota di più se vado o se resto a casa. Questi sembrerebbero i dubbi del primo cittadino, ma la realtà è ben altra e fatta di numeri
“Siamo pronti a tornare in Consiglio comunale per approvare quanto non siamo riusciti a fare ieri”. Queste le parole del sindaco Carturan all’indomani della teatrale uscita, con tanto di dimissioni gridate ai quattro venti, durante l’ultimo consiglio comunale.
LEGGI IL COMUNICATO – “Pronti a tornare in Consiglio”
Dunque a detta del primo cittadino la maggioranza, divisa e litigiosa fino al giorno del consiglio comunale, si sarebbe ricompattata in meno di 24 ore intorno la sua figura.
Il punto della questione è proprio questo. La maggioranza era compatta nell’ultimo consiglio comunale? Assolutamente no!
Al momento dell’inizio del consiglio comunale era assente con giustifica solo Massimiliano Leoni. Oltre al leghista, non erano presenti in aula Luigi Iazzetta e Gino Cece (opposizione).
Prima dello “scazzo” del sindaco in diretta streaming contro il consigliere Gianluca Del Prete, all’interno dei banchi della maggioranza era iniziato già da qualche minuto il balletto dei presenti e degli assenti. Con telefonate d’esortazione ai vari assenti per farli arrivare in aula. Come ad esempio quanto successo con il consigliere Luigi Iazzetta.
Le preoccupazioni del sindaco erano iniziate già intorno alle 15, quando a microfoni accesi si è lasciato scappare ”cazzo la Agostini è andata via” (la tecnologia ancora non rientra nelle corde del sindaco), un’affermazione colorita che metteva alla luce lo stato d’ansia del primo cittadino con l’ultima votazione alle porte.
Durante la votazione del decimo e penultimo punto risultavano assenti Federica Agostini (FdI) e Gino Esposito (civico) oltre ai già citati Leoni (Lega) e Cece (Forza Italia). Il punto è passato con 13 voti favorevoli e 8 contrari. Situazione sotto controllo direte voi…macchè!
Le note frizioni tra la Lega e il sindaco erano pronte a palesarsi a minuti. I leghisti infatti, che già ad ottobre si erano astenuti e in parte assentati (seppur facendo mantenere il numero legale) non avevano nessuna intenzione di votare favorevolmente l’ordine del giorno che riguardava l’ampliamento del progetto Manifatture del Circeo-Giafra.
Facendo una supposizione di voto era chiaro che il sindaco non avesse i numeri per l’approvazione. Senza i voti dei consiglieri del partito di Salvini e non calcolando altri imprevisti, Carturan avrebbe ricevuto una sonora bocciatura (8 favorevoli e 8 contrari con lega astenuta) e questo il primo cittadino lo sapeva benissimo. Tanto da “sentirsi obbligato” a regalare alla città lo spettacolo che conosciamo, ma che tutti avremmo fatto volentieri a meno.
Ora cosa ci aspetta? Di certo il passo in avanti del sindaco mette alle strette i leghisti, che nel caso decidessero di non replicare, si troveranno “costretti” ad allinearsi con il resto della maggioranza. Ma a quale prezzo?