A una settimana dal voto per le elezioni europee partiti e candidati sono pronti al rush finale e Cisterna non è mai stata così centrale.

La prima novità è rappresentata dal fatto che si voterà di sabato e domenica, una scelta imposta da una direttiva Ue che ha previsto l’inizio dello scrutinio in simultanea per tutti i Paesi dell’Unione. Seggi aperti, dunque, da sabato 8 giugno dalle ore 15 alle ore 23 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Per procedere poi ad immediato spoglio dei voti.

La novità più importante invece è rappresentata dai candidati. Mai così tanti dalla provincia di Latina. Mai così giovani. Mai così autorevoli e “papabili”. Finiti dunque i tempi delle candidature da riempi lista, quando concesse. La provincia di Latina fa sentire la sua voce in Europa più forte che altrove. Una condizione che normalizza la corsa degli aspiranti europarlamentari che girano i loro territorio con la sicurezza ed il fare di chi è candidato al proprio municipio più che a Bruxelles. Anche Cisterna da settimane è presa d’assalto dalle passerelle di stelle europee, con un’animosità certamente differente rispetto a cinque anni fa o alle precedenti tornate. Stavolta, infatti, non ci sono elezioni amministrative di mezzo, né Sindaci che comprano pagine di giornali. C’è un nuovo assetto che passa per l’unica amministrazione di centro sinistra sopravvissuta in provincia, quella guidata appunto da Valentino Mantini, ma anche per la presenza del primo consigliere regionale della storia made in Cisterna ovvero Vittorio Sambucci forte del suo Fratelli d’Italia. E intorno e in mezzo tante sfumature, più dei candidati stessi.

In cerca di conferma i già deputati europei Nicola Procaccini e Salvatore De Meo. Il primo è esponente di punta FDI ma a differenza di cinque anni, quando il partito meloniano non aveva nemmeno la sicurezza di superare la soglia di sbarramento, oggi è rassicurato da un solido partito di governo che da sondaggi viaggia attorno al 30%, nonché da un supporto per lo più totale da tutti i maggiori esponenti di partito. Fratelli d’Italia a Cisterna puntando su Procaccini conferma la scelta già fatta 5 anni fa ma con tutte le variabili già sopra elencate. Più che una partita da vincere è una conta a sbancare. Non è un caso infatti che la chiusura della campagna elettorale vedrà il gotha di governo di Fratelli d’Italia venire proprio a Cisterna.

Per De Meo la partita è doppia, essere rieletto e dimostrare che Forza Italia, anche orfana di Berlusconi, sopravvive e si rafforza contenendo lo strapotere elettorale di Giorgia Meloni. Una prova necessaria per presentarsi con sufficiente credito ai futuri tavoli da gioco, politiche in primis. Talmente importante da stravolgere perfino le regole di partito. Così a Cisterna oltre alla FI ufficiale, quella del consigliere Gino Cece e del coordinatore Luigi Ganelli, nelle ultime settimane si sono palesati tanti gruppetti di volti noti o al massimo congiunti stretti di questi ultimi, come va di moda da un po’ nella città dei butteri, nelle tenere dinamiche di padre in figli*. Senza dimenticare il gruppo di riferimento del consigliere regionale Angelo Tripodi, passato in FI dalla Lega. La partita qui per loro guarda alle prossime amministrative: o protagonisti nel centro destra o alleati col PD, chissà. Comunque vivi e forti da poter dettare la linea e incantare futuri, ipotetici, alleati. Una prospettiva che deve concretizzarsi prima in voti per Salvatore De Meo.

Saliti sul trampolino europeo anche Giovanna Miele, deputo della Repubblica in quota Lega, e Gerardo Stefanelli sindaco di Minturno e Presidente della Provincia. La prima, a poco più di un anno dall’elezione a Montecitorio, è stata forse la candidata più a sorpresa del gruppo pontino in corsa. Una candidatura a sostituzione dell’uscente Matteo Adinolfi che ha rinunciato a correre per il bis a campagna elettorale iniziata. I numeri e l’appeal della Lega non sono certo quelli del 2019 e anche a Cisterna il gruppo sembra non esistere più, né in consiglio comunale né al di fuori.

Correrà con la lista Stati Uniti d’Europa Gerardo Stefanelli che ha ceduto al lungo corteggiamento dell’ex premier Matteo Renzi. Una partita elettorale che parte col vantaggio di aver gestito negli ultimi due anni la Provincia di Latina nella sua ramificata rete di amministratori e nominati.

Il Partito Democratico non ha in lista candidati della nostra provincia ma a far capolino a Cisterna è tornato l’ex Presidente di regione Nicola Zingaretti, candidato di punta dem per queste europee e vicino al Sindaco Valentino Mantini. Proprio il sindaco era al suo fianco nella cena elettorale organizzata qualche sera fa, con i circoli di Norma e Cori, nel nostro comune e nel quale si sono notati anche gli esponenti della lista montiana “Conosco Cisterna”. Qualche rumor elettorale suggerisce anche un impegno da parte dei mantiniani per Alessio D’Amato, ex assessore regionale alla sanità legato al Sindaco da trascorsi professionali e amicali. D’Amato è candidato nella lista Azione con Carlo Calenda. Tutto tace invece in casa Movimento 5 Stelle. Non pervenuto a Cisterna il gruppo consiliare, nè gli esponenti extra cittadini. Un’anomalia per un partito che da sondaggi rappresenterebbe oltre il 15% e che vede nella nostra città l’unico gruppo di governo della provincia.
Una cosa è certa: il futuro di Cisterna passa anche per l’Europa.

Va comunque sottolineato come nessun gruppo o partito abbia organizzato iniziative pubbliche in ambito di queste elezioni europee, al di là di cene elettorali e simili. Un dato che mal si sposa con la volontà comune, a parole, di voler contrastare la crescente piaga dell’astensionismo.