A partire dal corrente anno ed in maniera progressiva fino al 2024, lo stipendio di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio aumenterà considerevolmente fino ad arrivare ad un +55% rispetto all’attuale. Così è previsto dalla nuova Finanziaria. Ma se quest’ultima è stata approvata solo a fine dicembre scorso, la Giunta comunale di Cisterna ha giocato in anticipo di un mese e messo subito le mani avanti con tanto di Delibera di Giunta: la prima parte di quell’aumento la destiniamo ad altro, non la intaschiamo! E dei successivi e più corposi aumenti previsti, che ne facciamo?
Quando si parla di soldi pubblici, di compensi e di indennità di carica va da se che il terreno si fa scivoloso. Se a questo aggiungiamo l’ondata di indignazione e tangenti che ha travolto la Prima Repubblica, formato la Seconda e creato terreno fertile all’attuale sentimento dilagante del populismo permeato ovunque, la situazione si complica assai.
L’aumento dell’indennità per gli amministratori comunali era tema urgente quanto costantemente rimandato. Basti pensare che gli attuali stipendi sono quelli stabiliti dal Viminale 20 anni fa, in lire, e successivamente passati in euro con la calcolatrice. Una modifica, al ribasso, l’hanno subito con la finanziaria 2006- in maniera strutturale- e nel 2011 in nome della “spendig review”, che hanno entrambe e rispettivamente decurtato le indennità del 10%.
Nel luglio 2018, fresco di elezione, l’allora Sindaco Mauro Carturan intervenne con la sua giunta proprio per togliere di mezzo quei tagli ai loro stipendi rimasti applicati da anni ma non più necessari, producendo per effetto un “aumento” del 10% sui compensi di Sindaco e Assessori, Presidente e gettone dei consiglieri. La questione non passò sottotraccia generando un’ondata di critiche tanto in opposizione- con i consiglieri dei 5 stelle, Elio Sarracino e Marco Capuzzo, oggi esponenti di maggioranza- che dichiararono con un video social di rinunciare a tutti i loro gettoni di presenza, che in maggioranza con gli esponenti leghisti che dissero che avrebbero rinunciato al loro 10% in più.
Inutile dire che non si ha né traccia né riscontro alcuno di queste sventolate “rinunce”. Nuova amministrazione comunale e nuova legge, stavolta con gli aumenti previsti dalla Finanziaria. Ma se quest’ultima è stata approvata solo a ridosso di Capodanno, già ad inizio dicembre la Giunta di Cisterna si riuniva e votata una Delibera per destinare parte di quell’aumento ad altro, sempre se quell’aumento fosse arrivato.
E già qui la delibera assume, a giudizio della scrivente, una nota “folkloristica”. Con tanto di tabella della rispettive indennità e citando un aumento previsto dal Governo ma non ancora approvato, la Giunta stabilisce di “rinunciare” ad un 10% non sullo stipendio corrente ma dal momento- si presume leggendo- che arrivino questi soldi in più. Da destinare in un non meglio specificato capitolo di bilancio nel settore Welfare. Un progetto talmente chiaro che ovviamente non ha trovato alcuna spiegazione nemmeno in sede di approvazione di Bilancio previsionale.
Un atto dunque che, sebbene encomiabile, sembra oggi non avere altro fine se non quello di far notizia. Senza contare che il previsto aumento per il 2022 è più alto del 10% secondo i calcoli riportati dal Sole 24 Ore (nell’immagine, ndr), ma al di là di questo poiché hanno legato questo Atto agli aumenti previsti dalla Finanziaria, questa Delibera è da considerarsi “strutturale” cioè che Sindaco e Giunta rinunceranno a tutti i progressivi aumenti, continuando a percepire lo stipendio del 2021 anche nel 2023, 2024 ecc…fino a rinunciare all’aumento del 50% per destinarlo al settore Servizi Sociali o ci fermiamo qui? Addirittura nel 2014 l’allora candidata Sindaco e attuale vicesindaco Maria Innamorato dichiarava che in caso di sua vittoria, Sindaco e Giunta avrebbero rinunciato all’indennità di carica.
Ho sempre sostenuto che la democrazia ha un costo che vale sempre la pena sostenere al contrario delle facile politiche di “annunciazione! annunciazione!”, soprattutto perché queste- come abbiamo visto- non fanno mai scopa con la realtà dei fatti. Un Sindaco ed un Assessore che lavorano bene meritano di essere adeguatamente retribuiti. Al contrario se non lavorano bene, se si presentano in consiglio comunale e davanti ai cittadini impreparati, non meritano nemmeno 10 euro.
Su questo a mio avviso è chiamato ad agire e vigilare il sindaco Mantini e la sua amministrazione. Sperando che scelgano di far bene piuttosto che di annunciare per farsi dire “bravi”.