Conclusa la rassegna “Non fermArti” dei ragazzi degli Hawana Family. Live painting, disegno con i ragazzi, una mostra, performance musicali e tanti artisti

Si è conclusa “Non fermArti”, la rassegna artistico-culturale organizzata dall’associazione Hawana Family e che è stata ospite ed ha animato la corte interna di Palazzo Caetani.

Dal 9 al 23 agosto si è avvicendata una nutrita sequenza di artisti nazionali e internazionali come Rahimi, Wame, Dros, If, Giada Crisci e Daniele Bonetti, Marianna Panagiotoudi, Nazzareno Bernardi, Tomek, Truffio, Isabelle Strà, Mar Tatoo, Eadweard, Sonneblom, Robof, Beatrice Del Rugo, Francesca D’Andrea, Sketchcrow, Sfaldo, Gojo, Pauraz, Funkamor3, Remow che hanno esposto le loro opere o si sono esibiti in suggestive performance di “live painting”.

Hanno inoltre coinvolto tanti ragazzi a sperimentare tecniche e soggetti da rappresentare su tela perché l’educazione all’arte deve essere coltivata sin da piccoli.

Paolo Colasanti e Luca Pepe degli Hawana Family insieme a Mauro Carturan e Gianluca Del Prete

Uno spazio importante è stato riservato anche alla musica dal vivo e all’intrattenimento con Matias Hope, Badaye, lo spettacolo di Fire Animation, Dis, Crx, Panda, Stefano Zaralli e la special guest Ice One.

Al termine della manifestazione è stata donata nella mani del Sindaco Carturan e del consigliere Gianluca Del Prete una grande opera che va ad arricchire il patrimonio della Raccolta Civica di Arte Moderna all’interno di Palazzo Caetani.

Lo splendido dono – in acrilico e spray su cartongesso di 3 metri per 2 – è stato concesso dal noto artista romano Paolo Colasanti, in arte Gojo, e raffigura la dea Feronia con una torcia in mano, circondata da animali e fiori. “Proprio questi ultimi due elementi – spiega il presidente dell’Hawana Family, Luca Pepe – sono legati alla dea in quanto questa rappresenta tutto ciò che nasce da sottoterra (animali e piante), come pure la fiamma è legata alla Feronia in quanto dea del fuoco sacro e della libertà. L’atmosfera buia, infine, è dovuta al fatto che era una divinità sotterranea, paredra del dio Sur/Soranus, il dio del nero e dell’oscurità”.