Una semplice cerimonia di inaugurazione del nuovo centro di Unità di Cure Primarie (UCP) nel quartiere San Valentino, in via G. Falcone
Erano presenti, tra gli altri, il Direttore Generale della Asl di Latina, dott.ssa Silvia Cavalli, il Commissario Straordinario del Comune di Cisterna di Latina, dott.ssa Enza Caporale, il Direttore Sanitario del Distretto Socio Sanitario LT1 dott. Belardino Rossi, il Segretario Regionale FIMMG Lazio dott. Giovanni Cirilli, una rappresentanza dei medici di medicina generale, il comandante della Tenenza di Cisterna della Guardia di Finanza, Mllo Lgt. Giuseppe Santillo.
Il Direttore Rossi ha sottolineato come si tratti di un innovativo e sperimentale sistema di gestione sanitaria del territorio in forma aggregata di medici di medicina generale che partirà a pieno regime dal mese di settembre e vedrà coinvolte equipe multiprofessionali composte anche da professionisti sanitari e la collaborazione con l’università attraverso studenti di inferimieristica.
Un importante contributo giunge dall’associazione di volontariato Riccardino, rappresentata all’inaugurazione da Laura D’Angeli e Onorio Mazzoli, che ha donato un elettrocardiografo, un ecografo, un elettrocardiografo, un pulsossimetro, un holter cardiaco ed emogasanalisi attraverso i fondi derivanti dal 5 per mille.
“Le équipe territoriali multidisciplinari organizzate nelle Unità di Cure Primarie” ha detto il Direttore Generale ASL Latina d.ssa Silvia Cavalli “garantiscono, attraverso un sistema di rete, un maggiore livello di prossimità e vicinanza dei servizi al domicilio del paziente, favorendone una precoce presa in carico con indirizzo verso i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali di salute, strutturati nell’ASL Latina, attraverso il Programma + Vita”.
“Il nuovo servizio nasce da un Protocollo d’Intesa tra la ASL di Latina e il Comune di Cisterna – ha spiegato il Commissario Straordinario dott.ssa Enza Caporale – per rafforzare i presidi di assistenza sanitaria sul territorio. Il Comune ha dato in comodato d’uso dei locali dell’ATER nei quali organizzare le attività sanitarie per una presa in carico integrata dei bisogni assistenziali dei cittadini. L’intento è di dotare la comunità di servizi e strutture sanitarie rispondenti al fabbisogno della popolazione e in quest’ottica un punto fermo rimane il progetto dell’istituzione sul territorio di una Casa della Salute”.