Il Sindaco Carturan con un’ordinanza rinvia l’apertura delle scuole di Cisterna a dopo il referendum. “Non possiamo vanificare i sacrifici finora sostenuti mettendo a rischio la salute dei nostri ragazzi”
Le scuole di Cisterna apriranno il 24 settembre. E’ questa la decisione presa dal sindaco Mauro Carturan per salvaguardare la salute degli studenti di ogni ordine e grado alla luce delle gravi carenze rappresentate dai dirigenti scolastici degli istituti di Cisterna.
In una nota a firma congiunta, i dirigenti Nicolino Ingenito dell’Istituto Comprensivo “Leone Caetani”, Nunzia Malizia del “Dante Monda – Alfonso Volpi”, Fabiola Pagnanelli del “Plinio il Vecchio”, e Anna Totaro del “Campus dei Licei Massimiliano Ramadù” hanno espresso preoccupazione per l’impossibilità di predisporre e organizzare gli ambienti scolastici in conformità alle misure previste dalle disposizioni emanante dal Governo per la gestione dell’emergenza e di garantire l’inizio delle attività didattiche in presenza in sicurezza sanitaria.
Le carenze vanno dalla mancata consegna degli arredi, come banchi e sedie, che ad oggi non consente l’allestimento delle ulteriori aule previste per garantire il distanziamento sociale, alla grave carenza di organico, come personale ATA, docenti, sostegno per alunni con disabilità.
Senza contare come numerose scuole, sedi di seggio elettorale, vedrebbero comunque le attività di didattica interrotte dopo soli quattro giorni di lezioni vanificando e dovendo ripetere gli interventi di igenizzazione e sanificazione degli ambienti.
“Dopo un’attenta analisi e valutazione della situazione in cui si versano le scuole di Cisterna e considerati i ritardi sia dell’Ufficio Scolastico Regionale nelle nomine del personale necessario a garantire il regolare avvio delle attività scolastiche secondo le disposizioni governative – afferma il sindaco Mauro Carturan -, confrontatomi con i dirigenti scolastici e l’assessore alla Pubblica Istruzione, ho emesso l’ordinanza che posticipa l’avvio delle lezioni al 24 settembre, terminate le operazioni referendarie.
E’ un fatto di buona gestione e di funzionale organizzazione, ma soprattutto di tutela e salvaguardia della salute dei nostri ragazzi. Comprendo che ciò potrebbe comportare dei disagi alle famiglie soprattutto con gli impegni di lavoro ma non possiamo rischiare un nuovo lockdown e questi dieci giorni in più consentiranno di adottare le giuste misure di messa in sicurezza e sanificazione degli ambienti che dovranno accogliere gli studenti. Anche perché la scuola rappresenta per noi una priorità e su di essa da settimane i nostri uffici sono impegnati per garantire la ripresa in piena sicurezza”.