Scontro elettorale a tre? Tutti i nomi in campo – UN SOLO FILO PARE LEGARE LE VARIE COMPAGINI QUANDO MANCANO ANCORA PIÙ DI CENTO GIORNI ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE. CENTRO-DESTRA, CENTRO-SINISTRA E TERZO POLO INFATTI STAREBBERO PUNTANDO SU UN “CANDIDATO ESTERNO”. A DESTRA IL NOME CALDO DEGLI ULTIMI GIORNI SAREBBE QUELLO DEL PEDIATRA ALBERTO SCAINi, ACCANTO A QUELLO DELL’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO LUIGI GANELLI. A SINISTRA INVECE SI CONTINUA A LAVORARE PER CHIUDERE CON IL CONSULENTE REGIONALE (CON LA TESSERA DEL PD), VALENTINO MANTINI. SENZA DIMENTICARE IL TERZO POLO, CAPEGGIATO DAL SINDACO SFIDUCIATO MAURO CARTURAN MA PRONTO, A QUANTO PARE, AL RUOLO DI SOLO GREGARIO. UNA PRESA DI COSCiENZA CHE CAMBIEREBBE LE CARTE IN TAVOLA. AL MOMENTO PERÒ L’UNICO NOME CERTO È QUELLO DI GIANCARLO BISOGNO. ABBIAMO CONTATTATO TUTTI I PROTAGONISTI, TRA SMENTITE E SIBILLINE CONFERME…

Sono partiti – seppur contingentati-i picchetti politici in città, in vista delle prossime elezioni amministrative autunnali. Gli incontri più o meno segreti si moltiplicano e negli aspiranti candidati inizia a salire il fermento, d’ansia o entusiasmo che sia.

“Con chi stai tu? Viè con noi che semo forti. Ma lascia sta quelli! Te porto cento voti”. Esempi molto più che verosimili. Una sorta di maratona psicologica paragonabile all’accoppiamento degli Anticheus, un tipo di marsupiale proveniente dall’Australia. L’animaletto si accoppia con più partner uno dopo l’altro, andando avanti per 14 ore di fila. Il maschio degli Anticheus dopo questa prova di forza tende a perdere i peli, rischiando la cecità o addirittura la morte. Qui a Cisterna invece si può correre il rischio di ritrovarsi a correre col nemico giurato fino a ieri, col partito avversario da sempre o col gruppo su cui si era giurato “mai più!”. Storie ormai abitudinarie di una politica totalmente mutata dove i numeri valgono più degli ideali e delle idee.

Maggio ha spazzato via il letargo invernale e fatto metabolizzare ai futuri candidati che è tempo di agire. Ci eravamo lasciati con un centro-destra piuttosto unito e motivato, con Lega e Fratelli d’Italia a fare da traino. La scelta del candidato sindaco però è ancora lontana e si attendono le decisioni che arriveranno da Roma o Latina. Ma non mancano di certo i nomi.

Da quelli interni: Vittorio Sambucci (ex vice sindaco) e Pier Luigi Di Cori (ex Presidente del Consiglio comunale), a figure esterne come quella di Alberto Scaini (tra le altre cose suocero di Di Cori) e Luigi Ganelli (ex Presidente del Consiglio di Eleonora Della Penna). Il revisore dei conti di AcquaLatina infatti pare stia scalando le gerarchie, complice una storica rete di fitti legami personali e politici che lo hanno portato a Fondi, come rivelammo già qualche mese fa. Ganelli infatti ha incontrato più volte il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone. Il Ras del sud pontino al momento è in attesa soprattutto perché voci maligne raccontano che non veda di buon occhio i leghisti nostrani dopo lo strappo del 2018, quando il gruppo di Di Cori alla vigilia delle elezioni rinnegò Forza Italia, svuotando la lista e facendola diventare la lista della Lega.

L’ex Presidente del Consiglio comunale Luigi Ganelli

Ma in casa centro-destra queste sono vicende facili da superare, soprattutto quando ballano molti voti. La scelta di Ganelli inoltre potrebbe riavvicinare l’UDC di Massimo Bellardini, nonostante gli screzi interni alla maggioranza che hanno contraddistinto gli ultimi mesi dell’amministrazione Carturan. Al momento però è lo stesso Ganelli a smentire: “non confermo perché non è assolutamente vero. Non c’è nessun fondamento di verità. Lo escludo categoricamente”. Staremo a vedere.

Più “possibilista” lo stimato pediatra Alberto Scaini, anche se, una volta contattato telefonicamente, ha voluto smentire l’articolo uscito il 7 maggio scorso sulle pagine di un quotidiano locale “È stata una sorpresa anche per me ritrovarmi sulle pagine del giornale. Non sono stato contattato da nessuno e ne ho dato il consenso per una mia ipotetica candidatura”. Nel caso arrivasse questa proposta di candidatura con il centro-destra, Scaini ha mostrato più di una possibilità: “È una cosa che va valutata. Ma non credo di essere candidabile solo perché vengono delle persone a chiedermi se voglio. È chiaro che una cosa del genere deve essere valutata in rapporto delle forze politiche che te lo chiedono e in rapporto alle persone ti dovrebbero sostenere”.

In casa centro-sinistra invece si continua a lavorare sul nome di Valentino Mantini: il consulente regionale con la tessera del PD in tasca pare sia stato molto chiaro a riguardo-corro se vinco-sarebbe il pensiero del professionista. E allora è iniziata una vera e propria caccia alla coalizione, guidata dall’agguerrito gruppo civico di Maria Innamorato e dal Partito Democratico locale, ma non solo. Dopo l’amore sbocciato in regione, anche il Movimento 5 Stelle avrebbe dato la propria disponibilità a correre all’interno di una coalizione e il nome di Mantini non dispiacerebbe ai pentastellati che la momento ragionano sul doppio binario coalizione/candidatura propria. Ma c’è un problema davanti a Mantini: i voti dove sono?

L’emorragia elettorale che ha colpito il Partito Democratico nelle ultime elezioni difficilmente potrà sanarsi nella prossima tornata elettorale. La scissione di due anni fa è passata in sordina, ma c’è e rimane. Il gruppo dem si è decimato- nel vero senso della parola- e con loro, l’elettorato. Il Movimento 5 Stelle dal canto suo vive il periodo più difficile dalla sua nascita e ciò non aiuterà a far ripetere il risultato del 2018, quando superarono i duemila voti. Maria Innamorato invece ha sempre corso come candidato sindaco-tolta la parentesi del 2004 quando corse per Capitani sindaco– e quantificare la forza di una propria ipotetica lista è difficile quanto azzardato.

La poca attrattività ed inclinazione all’apertura ad altri gruppi nel nome della discontinuità e il possibile aumento dell’astensione, con ripercussioni nel voto di opinione, rende la corsa di Valentino Mantini a sindaco di Cisterna quasi una mission impossible. Questo il dirigente romano lo sa bene e allora sta provando a correre ai ripari, avviando una serie di incontri personali. Utili senz’altro a fargli capire se correre o meno. Di certo la risposta ricevuta telefonicamente dal papabile candidato di centro-sinistra è più di un indizio. Alla domanda se ci fossero dei passi in avanti, Mantini ha glissato sornione “In questo momento preferisco non rilasciare alcuna comunicazione. Ci sarà tempo per farla”. La volontà dunque ci sarebbe.

Situazione terzo polo. Mauro Carturan è visibilmente stanco e affaticato dai problemi di salute. Le condizioni fisiche dell’ex sindaco non sono affatto un segreto, ma il principe di Borgo Flora pare non arrendersi all’idea di gettare la spugna troppo facilmente. Gli ultimi rumors però parlano di un Carturan consapevole del suo stato fisico e che, soprattutto, avrebbe metabolizzato un fattore politico non da poco: è stato sfiduciato. Fondamentali a tali ragionamenti sembrerebbero proprio le considerazioni, senza peli sulla lingua, che i fedelissimi per primi gli hanno fatto.

Sebbene Carturan abbia ancora in mano il gruppo Misto guidato da Mazzoli, Iazzetta, Agostini e Squicquaro, può contare al momento anche nel dialogo col fu figliol prodigo Gianluca Del Prete, del sempre verde duo Massimo Bellardini/Alberto Filippi e di numerosi esponenti politici rimasti in finestra. Quasi tutti però spingono Carturan a fare un passo indietro e individuare insieme una nuova figura come candidato sindaco. A costo di rompere tutti le righe. Un nome interno o esterno. Il rischio che ben individua Carturan è quello del papa straniero, ovvero di una figura terza che una volta eletta rinnegherebbe tutti. Ipotesi nemmeno così remota ma comunque un rischio che il terzo polo sembrerebbe voler correre, soprattutto perché sa bene che è l’unico modo per non agevolare la corsa di altri, al momento, competitor.

Giancarlo Bisogno e Carlo Buonincontro

La città dunque sta vivendo questa primavera tra fantapolitica e totonomi. Una corsa, quasi isterica, fatta di dietrologie e tatticismi. Ma se da un lato c’è ancora tanta confusione, a Cisterna c’è chi già da tempo ha espressamente palesato la propria volontà a scendere in campo. Il primo a rompere gli indugi, ufficiosamente, è stato Giancarlo Bisogno. Da anni in cerca di collocazione politica (alle ultime elezioni ha corso per la Lega, poi l’avvicinamento a Noi! Cambiamo con Toti) e presidente locale dell’associazione nazionale Cittadini contro le mafie e la corruzione, Bisogno ha prima appoggiato Eleonora Della Penna nel 2014 e Mauro Carturan nel 2018.

“Io sono un uomo di centro-destra, su questo non c’è ombra di dubbio. Però a livello locale noi dobbiamo valutare le persone che man mano si presentano e che possono avere quelle chance per poter cambiare Cisterna. Ad oggi li ho appoggiato tutti, da destra a sinistra, non mi vergogno di dirlo, anche al di fuori della mia ideologia proprio per cercare di fare qualcosa per la città. Sfortunatamente Cisterna non ha ottenuto niente. Eleonora Della Penna non ha avuto il tempo di fare molto, soprattutto perché intorno a lei si inserirono dei personaggi, finiti in galera per giunta. Di cosa vogliamo parlare? Dispiace per Della Penna, una donna giovane e anche molto brillante, però ha avuto la pecca di circondarsi di gente poco affidabile”.

In molti però insinuano dubbi sulla concretezza del progetto “Bisogno sindaco”: “Il mio nome sarà candidato a sindaco. Questo posso assicurarlo. Ma se si formerà una squadra che la veda come il sottoscritto e ci sarà un personaggio più illustre di me, ma perché non dovrei fare un passo indietro? Non sono un presuntuoso e penso che sia arrivato il momento di fare qualcosa per Cisterna”.

Il candidato sindaco pare avere le idee chiare sugli obiettivi del proprio gruppo e anche sulla prima cosa da fare qualora divenisse sindaco. “Il pensiero mio e di Carlo Buonincontro è quello di fare uscire dall’amministrazione tutti quelli che c’hanno amministrato fino ad oggi. Questo è il nostro obiettivo. Sulla prima cosa da fare siamo stati molto chiari: vogliamo togliere la dicitura Cisterna di Latina. Cisterna ha una storia millenaria e non si può identificare con altre città. Città di Cisterna, partiamo da questo. Abbiamo già la delibera comunale pronta”.