“Mauro Carturan? Un provocatore di primo livello”. Centro commerciale nell’ex Macir: “Tanta carne sul fuoco si brucia”

Intervista a Pierluigi Di Cori, leghista con un passato da civico, oggi presidente del consiglio comunale.

Dopo questi primi due anni di esperienza come Presidente del Consiglio Comunale, come valuta l’azione politica sia della maggioranza sia dell’opposizione? – Con tutta onestà devo dire che in questi due anni mi posso ritenere abbastanza soddisfatto del lavoro svolto. Il Consiglio Comunale è stato messo in condizione di deliberare su temi importanti che la città aspettava da anni. In ordine cronologico posso fare riferimento all’approvazione dello Statuto comunale che è l’atto normativo fondamentale dell’Ente, l’ultima sua approvazione era del 1999.  Abbiamo organizzato un gruppo di studio composto da tutti i capogruppo, un lavoro importante durato un anno. Non è stato per nulla semplice, però il lavoro ha portato alla nascita di uno statuto innovativo, con strumenti innovativi che pochi comuni hanno. Un risultato che siamo riusciti ad ottenere non soltanto con il supporto dei gruppi di maggioranza, ma anche grazie alla disponibilità che abbiamo avuto nei gruppi di minoranza, soprattutto dal Movimento 5 Stelle, dalla lista Innamorato sindaco, Partito Democratico e da Forza Italia. Un nuovo strumento introdotto è il bilancio partecipativo. Qualsiasi cittadino di Cisterna, tramite iniziative e proposte, può partecipare alla formazione del bilancio dell’Ente. Una modalità che mi auspico possa permettere a molti cittadini di partecipare attivamente alla vita sociale della nostra città. 

Abbiamo notato la poca partecipazione dei cittadini durante i consigli comunali. Non pensa che i consigli comunali sotto la sua gestione durino troppo? Perché non dividere le interrogazioni con i punti all’ordine del giorno? – Sono assolutamente favorevole. Stiamo lavorando proprio in questi giorni sulla revisione del regolamento sul consiglio comunale. Sostanzialmente prevedere due tipologie di consiglio: la prima riservata esclusivamente sulla discussione dei punti all’ordine del giorno senza le interrogazioni fiume. La seconda invece riservata alle interrogazioni, il cosiddetto “question time”. Per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini invece è vero che l’aula è quasi completamente vuota, però abbiamo molto seguito sulle dirette on line, sia quelle in streaming che nelle dirette sui social. Già dall’ultimo consiglio avrete visto un netto miglioramento del servizio, grazie all’aggiornamento audio e video nella camera. Con il primo risultato di aver raddoppiato gli accessi dei cittadini.

Quanto è costato? – Questo adeguamento è costato 6mila e 500 euro. Tant’è vero che mi sono fatto fare una relazione dei lavori eseguiti che a mia volta l’ho trasmessa al presidente della commissione trasparenza Marco Capuzzo.

Caos Commissioni consiliari. In questo lasso di tempo in seno all’opposizione si è creata una vistosa frattura proprio sulle posizioni da occupare in commissione, bloccando di fatto questo strumento politico amministrativo e facendolo sostituire dalla riunione dei capogruppo.  – Partiamo col dire che la vicenda delle commissioni è rientrata dopo le dimissioni dei consiglieri Santilli, Melchionna e Innamorato. È chiaro che dietro questo aspetto tecnico c’è una vicenda politica. Secondo il mio parere, che ho sempre palesato, non c’era motivo di alzare tutto questo polverone soprattutto perché stiamo parlando di una regolamentazione delle commissioni provvisoria. Il mio impegno è quello d’intervenire quanto prima su questa modifica. Se lavoreremo velocemente, entro settembre-ottobre sarà fatto. .

24/03/2018 incontro elettorale di Fratelli d’Italia. Durante il dibattito la lite tra Carturan e Di Cori

Da fermo oppositore a prima figura istituzionale di Carturan. Qual’è a oggi il suo rapporto con il primo cittadino? – È la prima volta che lavoro con Mauro Carturan e ho imparato una cosa: è un provocatore di primo livello. È un sindaco particolare, sui generis, non è lontanamente paragonabile ai suoi predecessori…Al sindaco va riconosciuta una cosa ed è quella di essere un decisionista. Aspetto che ho sempre apprezzato in politica. Non mi piacciono quelli che scaldano la poltrona. 

Lei è stato consigliere comunale nella passata amministrazione di Eleonora Della Penna. Ha esordito nella lista civica “Progetto Cisterna” per poi passare a Forza Italia e infine alla Lega. Possiamo dire che Pierluigi Di Cori ha trovato finalmente una collocazione politica stabile? Io faccio politica attiva dal 2014. Ho sempre avuto un’identità ben chiara: riconoscermi nella cultura del centro-destra. La mia esperienza politica in Forza Italia durò solo tre mesi.

…Gioco forza. – Ricordiamo i fatti giudiziari accaduti due mesi dopo quel passaggio che hanno riguardato esponenti appena passati in Forza Italia (Inchiesta touchdown, ndr) – Mi sono candidato poi con la Lega avendo dei riferimenti politici importanti, che ammiro e che hanno avuto un percorso politico molto simile al mio. Come Francesco Zicchieri e Claudio Durigon. Figure molto attente al territorio e che seguono attentamente il partito. 

Il 16 ottobre dello scorso anno lei dichiarava: “È in atto una crisi politica e l’ultimo consiglio comunale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. In quel consiglio comunale da lei nominato c’era la vicenda Giafra-Ex Manifatture del Circeo. Il centro commerciale con parco naturalistico che dovrebbe sorgere sulla Pontina. Questa vicenda è tornata in auge con l’ultima commissione urbanistica con la richiesta della società privata di ampliare i metri cubi del progetto. Ovviamente lei come Presidente del Consiglio metterà questo punto nel prossimo Consiglio Comunale. Ha sentito i suoi colleghi di partito? Tornerà aria di crisi all’interno della maggioranza? – Questa è una domanda che dovresti fare al coordinatore del partito Andrea Nardi. Il mio compito è quello di recepire tutte le proposte di delibera che abbiano avuto un determinato iter e portarle in dibattito in assise. Questa è una città che ha bisogno d’interventi e d’infrastrutture. Nessuno deve ostacolare un’idea di sviluppo della città. Come ad esempio la bretella Cisterna-Valmontone. È chiaro che tutti questi grandi interventi, come anche la realizzazione di questo centro commerciale con annesse opere di urbanizzazione, sono i benvenuti. Però attenzione a non mettere tanta carne al fuoco che poi rischiamo di bruciarla tutta.