Alberto Filippi (UdC) – NO
“Andrò a votare, e pur nella consapevolezza di essere in controtendenza, voterò No. Un Parlamento se pur ridotto numericamente ma formato solo da nominati, e credo che questa sia una delle ragioni dell’antipolitica, è lontano dalla gente perché nessuno o pochi conoscono gli eletti. Già negli anni passati, con l’UDC, ci siamo battuti per un ritorno delle preferenze e ad oggi ne sono ancora fermamente convinto perché credo in una politica nella quale i rappresentanti siano più vicini e legati strettamente ai territori in cui vengono votati ed eletti anche attraverso i propri referenti locali. Credo che questo aspetto già ampiamente compromesso verrà ulteriormente aggravato con il taglio dei parlamentari”
Andrea Nardi (Lega) – SI
“L’idea di fondo è che la diminuzione del numero dei parlamentari potrà rendere più snello ed efficace il lavoro svolto dalle Camere. La Lega, nei vari passaggi parlamentari, ha votato già quattro volte a favore della riduzione del numero dei parlamentari e coerentemente farà il suo dovere anche nelle urne il 20 e 21 settembre, votando SÌ al referendum. Una vittoria del SI significherebbe che questa maggioranza di governo non è più rappresentativa per eleggere il Presidente della Repubblica; occorrerebbe pertanto prima ridare la parola agli Italiani nelle urne e solamente dopo procede all’elezione del Presidente della Repubblica”