Paese appeso alla volontà dei partiti e alla confusione del sindaco che non parla e fa il giro delle “sette chiese”. Fino a sabato sarà gara: tra chi si farà passare il vero per falso, e chi farà passare il falso per vero

Crisi amministrativa. Un susseguirsi di situazioni al limite dell’assurdo e del non senso? Pirandello avrebbe detto “Ma non è una cosa seria”, ma una cosa è certa: si gioca sulla pelle del paese. Ma partiamo dai controsensi, o “no sense”, che hanno portato a questa crisi politico-amministrativa. 

Ce l’hanno detto in coro per mesi: nessuno è attaccato alla poltrona.  Cosi tanto che adesso vogliono che sia il popolo a decidere per indicare da chi e come essere amministrati. 

E allora possono anche venire meno le elezioni amministrative, ripetute, di appena due anni fa. Dove anche una vittoria netta, schiacciante, al primo turno, può non far dormire sonni tranquilli ad un sindaco, sebbene quest’ultimo abbia imbarcato di tutto nella sua coalizione. Da sinistra, a destra; passando per il centro. Proprio tutti erano saliti sul caravan del Carturan Terzo, dal quale adesso, dopo appena due anni, tutti (o quasi) vogliono scendere per poter dire “l’ho ucciso io, il mostro”.

Sta qui il peccato originale del sindaco, che passò dal “mai con Di Cori” a “Massì! Basta che se vince”. Perché è proprio la sete di rivincita a portare cattivi consigli. Non capendo che questa volta lo scalpo in ballo era proprio il suo. 

Non basta saper fare politica in questi pazzi giorni. A nulla può servire la ragione, quando la posta in palio è un paese estremamente strategico per le prossime campagne elettorali e per le coalizioni del futuro. E allora i controsensi riecheggiano su una Cisterna che rientra nei piani di questo o quest’altro schieramento, da barattare perché no, con città importanti come Latina, Roma, o la stessa Regione.

Si passa così dall’approvare il Bilancio di previsione 2021, il Sacro Graal di ogni amministrazione comunale, allo sfiduciare un sindaco in appena quindici giorni. Senza una tematica politica davvero divisiva, al di fuori dello stallo politico che imperversa da mesi e dall’ennesima cacciata di un vicesindaco palesemente poco preparato. Non per giudizio di parte ma stando ai fatti.

Sambucci in due anni e mezzo ha fatto danni che ne bastavano la metà.
Ha messo in discussione l’operato “poco trasparente” di un dirigente (Angela Coluzzi) salvo fare un clamoroso passo indietro qualche giorno dopo (LINK NOTIZIA). Ha messo in imbarazzo anche un secondo dirigente (Luca De Vincenti) sull’assegnazione degli impianti sportivi (LINK VIDEO). È riuscito perfino a sfiorare la cronaca nazionale per aver pubblicato “per prova” il Duce su Facebook (LINK NOTIZIA). Cosa doveva fare di più per farsi cacciare?

Si, certo! Andare a pestare i piedi al sindaco. Con Carturan se metti in imbarazzo una città è poco male, ma se provi a crescere politicamente non hai scampo. 

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Ma questa volta il sindaco non ha fatto i conti col futuro e coi personalismi, estremamente esasperati, di una classe dirigente che ha pensato di più al dopo che al presente e su una città distratta in cui a tutto si sta pensando, tranne che alle vicende politiche del Palazzo. E in questi casi, i tentacoli della politica hanno vita facile.

Fra sette giorni si discuterà in Consiglio Comunale la sorte del primo cittadino con una mozione di sfiducia chiaramente “politica”, da inizio di campagna elettorale. Il Presidente del Consiglio Pier Luigi Di Cori diventa il martire-non sacrificato- del “bullo” Carturan, (ma guai a dimettersi) e la revoca del Vicesindaco, il pretesto per la sfiducia.

Intanto sono giorni che il sindaco non si fa vivo e cerca soluzioni andando a bussare alle porte, oramai chiuse, dei vertici di partito. “Che c***o semo andati a fa a Roma?” sarebbe stata la reazione del primo cittadino una volta convocata la capigruppo che avrebbe portato al consiglio prossimo. Non accorgendosi che il tempo è, forse, ormai scaduto. 

Samuel Beckett e Jean Genet con il loro teatro dell’assurdo sono dei mediocri dilettanti, rispetto ai personaggi che calcano la scena politica in questi giorni.