Fresca vincitrice del Campionato Assoluto Italiano, Silvia è una ragazza di appena 13 anni che sta bruciando -letteralmente considerati i tempi record- tutte le tappe. Nonostante l’anno difficile, tra pandemia e allenamenti, Silvia ha ben chiaro l’obiettivo: migliorarsi sempre. Guardando alle sfide del futuro, con sorriso e determinazione

Come hai vissuto questo ultimo anno?
È stato un anno difficile. Vissuto chiusi in casa e con gli allenamenti che non si potevano fare. Mi sono ritrovata lontana dalla mia famiglia e senza poter fare ciò che amo. Finalmente dopo un po’ di settimane, sono riuscita a tornare a Cisterna e riabbracciare mamma e papà. I primi giorni di maggio sono tornata a Fano, dove ho ripreso gli allenamenti in vista delle gare che si sarebbero disputate a breve, come il campionato assoluto che poi ho vinto. (Sorride, ndr).

Silvia Coluzzi sul gradino più alto dei Campionati Assoluti Italiani di Trampolino elastico

Di certo la ricerca della perfezione e la dedizione sono concetti che questa giovane campionessa ha già ben compreso… Nonostante la vittoria non mi sento soddisfatta.
Avevo preparato l’esercizio, che poi è quello che fortunatamente ho fatto in gara portandolo a termine, ma completandolo con un finale sporco. Pensavo di farlo molto meglio.

Sei una perfezionista insomma…
Eh si…un pò… (Ride, ndr)

Il trampolino elastico: Da quanti anni pratichi questo tipo di attività agonistica?
Mi sono avvicinata alla ginnastica artistica per puro caso. Durante una vacanza estiva, nel 2017, con i miei genitori, abbiamo conosciuto dei vicini di casa che la praticavano professionalmente e mi hanno mostrato la disciplina. Fino a quando mi sono iscritta all’ Asd Ginnastica e Judo Busen di Nettuno. Da lì è partita questa mia avventura. Per un certo senso l’abbiamo vissuta in maniera del tutto analoga. Per noi il trampolino elastico è stata una piacevole scoperta. Ho avuto la fortuna di approcciare a questa attività nell’età migliore. Di crescere insieme a questi strumenti e migliorare giorno dopo giorno. Poi è arrivata la convocazione dall’Accademia Internazionale di Fano e dopo un po’ di pensieri ho accettato e sono venuta qui.

Parlaci della gara. Come funziona e quali sono i passi da seguire per eseguire l’esercizio perfetto?
Praticamente in gara si portano due esercizi: l’obbligatorio, che sarebbe la fase preliminare in cui si punta alla perfezione e si giudica l’altezza, la pulizia e la difficoltà. L’obbligatorio è uguale per tutte le atlete. Poi c’è l’esercizio libero. In questa fase si punta tutto sulla difficoltà e sulle proprie capacità atletiche. Ogni esercizio comunque è una composizione di dieci salti. Questi salti possono essere singoli, con doppie rotazioni o con avvitamenti e devono essere composti in maniera continuata, senza fare pause.

I prossimi appuntamenti agonistici?
Nel mese di marzo abbiamo un nuovo campionato italiano e la Coppa del Mondo a Brescia. Ad aprile partiamo per la Russia, a Sochi, dove sono in programma i Campionati Europei. Per i mondiali ho ancora davanti a me una lunga preparazione perché ho in programma di portare un esercizio molto difficile, fatto di doppi salti e rotazioni. Un po’ complesso per la mia fascia d’età, anche se le atlete estere sono molto brave e ho voglia di raggiungere il loro livello e cercare la finale.

Raccontaci una tua giornata tipo in accademia.
Il primo allenamento è in programma la mattina, dalle 8.30 alle 11.30. In questo allenamento facciamo tutta la parte atletica e fisica. Dopo una pausa di circa un’ora in cui mangiamo, riprendiamo gli allenamenti dalle 13 alle 15.30. Per poi andare a casa alle 16 per seguire le lezioni di scuola.

Non dev’essere per nulla semplice. Come stai vivendo questa esperienza?
È un’esperienza bellissima però comporta molti sacrifici. È bello andare in palestra, ma quando l’allenamento va male modifica tutta la giornata. Il mio stato d’animo. E quindi anche la scuola poi di riflesso va male e mi sento non soddisfatta per quello che ho fatto. Queste situazioni mi rendono triste e la lontananza dalla persone che ami si sente ancora di più. È difficile, ma sto pensando al mio futuro, metto in conto che ci saranno sconfitte, ma spero anche vittorie!

E poi c’è sempre il sogno delle Olimpiadi da raggiungere…
Si, sarebbe un sogno (sorride, ndr). Mi sto allenando duramente in vista del prossimo Campionato Europeo che potrebbe essere determinante per la qualificazione alle Olimpiadi Giovanili. Per quelle dei grandi, ho ancora qualche anno di tempo per prepararmi nel migliore dei modi.

Questo è stato un anno difficile per tutti. Figuriamoci per una giovane ragazza come te che si è appena affacciata alle sfide della vita. Come ti vedi nei prossimi anni?
Non sai mai cosa può aspettarti. Io non riesco ad immaginarmi per esempio a fare ancora trampolino elastico all’età di venti anni. La vita accademica è molto dura soprattutto perché è fatta dalla solita routine e anche se mi trovo benissimo qui, il cerchio è molto ristretto e allora ti ritrovi a fare allenamento, andare a scuola ed uscire sempre con le stesse persone. Fortunatamente ho trovato un gruppo fantastico con il quale mi trovo benissimo però non posso negare che la mia giornata è un po’ monotona.

Hai anche altre passioni al di fuori del trampolino elastico?
Non saprei adesso…fino a qualche tempo fa stavo puntando a fare l’architetto, cosa che al momento ho accantonato per dedicarmi esclusivamente all’attività agonistica sportiva. Poi, in futuro, chissà…