Nel gioco delle tre carte il sindaco Carturan salva se stesso, ma scoppia Fratelli D’Italia
Come nella migliore tradizione cisternese, quando un Consiglio comunale pare essere incerto e al cardiopalma si rivela poi essere quello più popolato e banale. Almeno nelle apparenze…
In seconda convocazione i consiglieri comunali si sono ritrovati a via Zanella accomunati tutti questa mattina (venerdì 27, c.m.), dall’incognita di quel che poteva succedere e di chi avesse fatto accordi con chi. Sarà proprio la curiosità o i presunti accordi, con gruppi o singoli, che hanno regalato un’assise al gran completo e compatta nella votazione, perlomeno fino al settimo punto – caro al sindaco – quello sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Quindici favorevoli, nove contrari e il sospiro di sollievo del primo cittadino durato giusto il tempo che intervenisse il consigliere Marco Squicquaro. Ma su questo aspetto torneremo tra poco.
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La seduta si è aperta con i consueti interventi dei consiglieri di opposizione al gran completo, mentre i leghisti arrivavano alla spicciolata e il Sindaco in total back per ultimo. Debutto in giunta per Gino Esposito e per Vittorio Sambucci che vive la sua esperienza in giunta ormai come un eterno primo giorno di scuola.
L’attenzione è stata quindi subito spostata, da tutti gli intervenuti, sulle recenti questioni politiche che hanno interessato la maggioranza. Il sindaco ha dribblato scientemente le polemiche, rilanciando solo, con favore, le dichiarazioni del consigliere Marco Capuzzo: “Il nostro gruppo non presenterà nuove proposte perché non sà effettivamente a chi rivolgersi – dice il pentastellato – Siamo pronti ad appoggiare qualunque iniziativa che possa sbloccare la città dalla situazione in cui l’avete messa”.è
[ VIDEO ] La risposta del Sindaco Mauro Carturan
Come anticipato in premessa i punti all’ordine del giorno sono scivolati via senza intoppi, con l’approvazione dei punti propedeutici al bilancio che facevano intuire che anche quello scoglio sarebbe stato oltrepassato senza problemi. E nella logica dei numeri, che in politica pure conta, così è stato. Ma a contare sono anche le parole, soprattutto se precedono o succedono un’azione. Così appena finita la conta del bilancio, è iniziata la resa dei conti tutta interna alla maggioranza.
Le parole del consigliere Marco Squicquaro hanno creato non pochi imbarazzi e sorprese tra i colleghi e all’indirizzo della giunta, soprattutto verso quell’ex compagno di viaggio Vittorio Sambucci. Il giovane ex capogruppo di Fratelli d’Italia lascia il partito e insieme ai consiglieri Iazzetta, Mazzoli e Agostini aderisce al “gruppo misto”.
[ VIDEO ] La dichiarazione di Marco Squicquaro
Se la diretta streaming ha permesso di vedere gli occhi strabuzzati dei componenti dell’assise, gli umori hanno fatto immaginare quelli neri di chi avrebbe dovuto trovare una soluzione politica allo stallo della maggioranza e che invece si è ritrovato a raccogliere i cocci di una rottura oramai divenuta insanabile.
Dario Di Camillo detto “sciaboletta”, d’altronde era stato chiamato dal sindaco proprio con questo scopo. Il neo art.90 infatti è stato il vero manovratore nelle ultime settimane di azioni che avrebbero dovuto portare il sindaco a formare la sua nuova squadra. Ma il risultato ottenuto è stato tutt’altro che positivo, con i problemi interni che restano e con nuove prospettive politiche che allontanano lo stesso Di Camillo dal ruolo a lui assegnato.
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Il sindaco dunque si ritrova al punto di partenza, se non peggio, e si affida alla riflessione. Passando dall’essere il mazziere al malcapitato turista che da li a breve verrà abbindolato. “Ancora una volta mi ritrovo un documento senza che io ne fossi al corrente – ha commentato – Evidentemente sono un corpo estraneo a questa città. Mi prendo due o tre giorni di tempo, rifletto e se sarà necessario protocollerò le mie dimissioni. All’infinito con questa storia non ci vado”.