Le radici delle piante marciscono e in poco tempo al posto delle rigogliose foglie dell’actinidia e dei frutti succosi restano solo rami secchi. Una piaga contro cui sinora non c’è cura.
Moria del kiwi: la misteriosa ed insidiosa patologia che rischia di mettere in ginocchio le piantagioni cisternesi. Il fenomeno, partito dal Settentrione (Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) ormai sta investendo le piantagioni del Lazio con i primi casi importanti anche in Basilicata e Calabria. Infatti anche in terra pontino la moria, oggetto di una recente audizione in Senato, sta causando avvizzimenti della parte aerea della pianta soprattutto in questo periodo estivo, con riduzione della pezzatura dei frutti, marciume del capillizio radicale, morte della pianta.
Il fenomeno interessa sia le coltivazioni a polpa verde che quelle a polpa gialla ed è maggiormente presente negli impianti situati in pianura. Proprio per trattare questo tema si è tenuto lo scorso 28 luglio un incontro promosso dall’Osservatorio permanente tutela e valorizzazione Kiwi e presieduto dall’assessore all’Agricoltura di Cisterna Vittorio Sambucci.
Erano presenti i rappresentanti dei comuni di Aprilia, Velletri e Sermoneta, le organizzazioni di categoria provinciali Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Aspa Lazio, Fagri, i rappresentanti di associazioni, di aziende e delle organizzazioni di produttori. “D’intesa con il Sindaco Carturan – afferma l’assessore Sambucci – abbiamo avviato una serie di riunioni per affrontare un fenomeno che sta assumendo dimensioni davvero preoccupanti e le cui cause non sono a tutt’oggi conosciute.”
Unanime l’appello rivolto alle istituzioni al fine di intervenire tempestivamente. “Al termine del confronto è stato deciso di portare la problematica sui tavoli istituzionali in particolare della Regione Lazio con l’invito all’assessore all’Agricoltura Enrica Onorati a convocare una riunione di commissione per un’audizione e ad attivare una misura straordinaria per finanziare la ricerca sulla causa della moria. Dunque un tavolo di confronto – conclude Sambucci – nel quale auspico la presenza ed il supporto di tutti gli attori della politica italiana, compresi i nostri deputati europei che ci rappresentano a Strasburgo, senza distinzione di appartenenza nel solo interesse della salvaguardia e tutela di un territorio e della sua economia”.
Soddisfatto dell’incontro anche il presidente dell’Aspal, Stefano Giammatteo: “Confidiamo negli istituti di ricerca, ma soprattutto nell’intervento della politica, soprattutto a livello regionale che finora non ha saputo dare nessuna risposta a questa problematica che sta diventando sempre più accentuata, e che rischia di farci perdere un patrimonio economico e culturale che tutta Europa ci invidia, soprattutto per la qualità che il nostro kiwi ha saputo fornire da oltre venti anni a questa parte.”