In questi giorni la città appare appesantita, schiacciata, quasi rassegnata. Le ultime notizie non sono state di certo confortanti: quarto decesso accertato per covid, il dramma di una vita spezzata a 17 anni, le proteste dei commercianti in piazza e una crisi sanitaria senza precedenti.
Tutto questo avrebbe dovuto unire, compattare quanto meno la politica locale, soprattutto quella che dovrebbe amministrare la città, ma che invece litiga e si divide su temi che nulla hanno a che fare con queste emergenze. Una vergogna, passateci il termine, che non fa altro che dare quel senso di abbandono delle istituzioni e segna inesorabilmente la crisi di un sindaco visibilmente affaticato, e a questo punto isolato.
LA CRISI POLITICA
Carturan è in totale difficoltà e con una maggioranza divisa in tante diverse anime. Prima di ricostruire la città, il sindaco è chiamato a ricostruire la sua coalizione, mai così a pezzi. E proprio questa difficoltà emersa nel Consiglio di ieri ha spinto il sindaco a richiedere il rinvio dei punti all’ordine del giorno dell’assise.
L’unico punto ad essere votato come spiegato dal presidente Di Cori è stato quello inerente la surroga del consigliere Esposito che ha portato l’ex assessore Renato Campoli ad assumere il ruolo di consigliere comunale.
Una seduta iniziata con un minuto di silenzio in memoria della prematura scomparsa del giovane Angelo Mattoccia. Successivamente il Presidente del Consiglio, Pier Luigi Di Cori, ha dato lettura della comunicazione protocollata dai consiglieri Cavazzina, Giordani e Cassetti in cui decidono di nominare Cavazzina capogruppo di Fratelli d’Italia in sostituzione di Marco Squicquaro. Subito dopo però Di Cori ha dato lettura di una seconda comunicazione (dell’ultima ora e non ancora protocollata), a firma dei consiglieri Mazzoli e Iazzetta della lista Cisterna Ideale. Il gruppo dopo mesi di immobilismo decide proprio ieri mattina di aderire al partito Fratelli d’Italia anche in Consiglio.
Una decisione presa non per caso ma per sostenere il capogruppo uscente Squicquaro. E qui si è arrivato allo scontro interno al partito di FdI. Cavazzina infatti, respinge pubblicamente la nuova adesione: “Viste le problematiche interne al partito, il direttivo al momento non accetta nuove adesioni”.
Il tutto accade senza la presenza del vice sindaco Vittorio Sambucci, ieri mattina impegnato nella conferenza dei sindaci. E mentre Sambucci era a Latina, il sindaco lo “silurava” in Consiglio.
Per questo la Lega, attraverso il consigliere Leoni, ha reputato inammissibile la decisione del sindaco di mandare il vice sindaco ad un incontro così importante se non è più un suo uomo di fiducia. Un autogol che ha finito per accendere gli animi già caldi del Consiglio.
Gli interventi dell’opposizione a firma di Santilli, Innamorato e Capuzzo sono stati soprattutto incentrati sull’appello all’unità sociale e politica nell’affrontare la questione Covid. Inoltre hanno mostrato un certo imbarazzo per le ingerenze manifestate dalla maggioranza, ed hanno chiesto al sindaco di fare chiarezza sulla situazione politica, considerato che da circa tre settimane rimangono in carica solo due assessori senza delega.
Prima di abbandonare l’aula il sindaco ha avuto un confronto con il capogruppo della Lega, Nardi. “E’ stato lei signor sindaco ad aprire la crisi in maggioranza azzerando la giunta, noi ribadiamo che non siamo interessati alle poltrone e quindi può fare la giunta anche senza di noi”, sono state in sintesi le parole del capogruppo del carroccio.
Di fatto la Lega ha messo a segno un colpo inaspettato, capovolgendo lo stato dello stallo politico. Non sarebbe più in programma infatti la mozione di sfiducia al presidente del consiglio Pier Luigi Di Cori. I numeri non ci sono più, visto il passo indietro di una parte del partito di fratelli d’Italia. Ora si attendono (per modo di dire) nuove dichiarazioni, nuovi documenti interni degli altri malpancisti.
A pagare per tutti insomma, ci ha pensato l’ex vice sindaco Vittorio Sambucci. Il più votato nella passata tornata elettorale si trova fuori da tutto. Un pò come Gianluca Del Prete, dato per certo in maggioranza, ma che ad oggi si ritrova catapultato in una sorta di limbo.
Saranno ore calde dalle parti di via Zanella, e questa volta trovare la quadra del cerchio sarà molto, molto difficile.