A pochi giorni dalle elezioni tutti i parroci di Cisterna scrivono una lettera aperta, condivisa con il Vescovo, Mons. Mariano Crociata, ai candidati a sindaco su alcune questioni “particolarmente urgenti” che la prossima Amministrazione “a qualunque partito o coalizione appartenga” dovrebbe affrontare. Solidarietà, giovani, periferie e riqualificazione del centro sono i temi affrontati dai parroci che si dicono pronti “a lavorare con gioia ed entusiasmo facendo la nostra parte sperando di poter trovare spazi di dialogo con la prossima Amministrazione”.
[LA LETTERA INTEGRALE]
L’occasione delle prossime elezioni comunali spinge noi parroci di Cisterna di Latina, a far giungere a voi, Candidati, un messaggio che è anzitutto di ringraziamento per la disponibilità che manifestate nell’impegnarvi con passione al bene della città, nonostante i tempi difficili che viviamo in cui si è particolarmente esposti a critiche, a volte anche pesanti e ingiuste e che causano non poche sofferenze a voi e alle vostre famiglie. E con voi, vogliamo raggiungere tutti i cittadini di Cisterna.
Cisterna, per i suoi abitanti, non è semplicemente una città: è radici, tradizioni, affetti, famiglia e molto di più. Grazie all’ascolto e ai numerosi incontri che quotidianamente viviamo con molti, abbiamo pensato di poter contribuire al lavoro della nuova Amministrazione, a qualunque partito o coalizione appartenga, presentando alcune questioni che ci sembrano essere particolarmente urgenti.
Non è difficile riconoscere i punti di forza del nostro territorio, caratterizzato da ricchezze storiche invidiabili alle quali si unisce la vera ricchezza della nostra città, quella di un grande numero di cittadini dediti al volontariato che si spendono generosamente senza alcun interesse personale. Tuttavia, le vicende politiche degli ultimi anni non sembrano riuscire a dare valore e a rendere giustizia a tutto questo: infatti, i cittadini hanno dovuto assistere a scontri spesso di bassa cultura e di pressapochismo. Proprio dalle cariche istituzionali ci si aspetta un esempio diverso, fatto di trasparenza, di giustizia e onestà. Vorremmo che fosse più chiara una collaborazione con tutte quelle realtà territoriali che possono offrire ai cittadini opportunità di comunità. Come Chiesa saremo felici di fare la nostra parte nell’aiutare l’Amministrazione a tale scopo.
Cisterna gode della presenza del meraviglioso Giardino di Ninfa che attira visitatori da ogni parte del mondo. Ma accanto a Ninfa c’è la possibilità di riscoprire la ricchezza storica, culturale e di fede che emerge da altri luoghi, come Tres Tabernae, località citata dagli Atti degli Apostoli, per il passaggio dell’Apostolo Paolo qui atteso da cristiani di Roma.
Altro luogo emblematico di Cisterna che merita di essere valorizzato è costituito dalle Grotte di Palazzo Caetani, luogo che serve a fare memoria perché racconta uno dei momenti storici più tragici e difficili della nostra comunità: quello dell’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale. Le Grotte, che ospitano il presepe nel periodo natalizio, dovrebbero diventare un polo di attrazione per molti eventi culturali di Cisterna.
Tuttavia, accanto a questi luoghi ricchi di bellezza e storia, ve ne sono altri in cui questa bellezza risulta ferita e offesa. Il centro della città versa in condizioni deplorevoli. Il Convento di Sant’Antonio (ex Mulino), ora proprietà privata, nonostante le ricchezze storico-artistiche che accoglie, è sempre più lasciato alle intemperie del tempo in un inaccettabile abbandono. Così “la buca” nel centro cittadino continua a essere un’offesa alla dignità di Cisterna e dei suoi abitanti. Recuperare la bellezza di un centro storico che ha tutte le caratteristiche per essere ospitale, accogliente e attraente potrebbe aiutare i giovani, le famiglie e gli anziani a ritrovarsi insieme e a vivificare maggiormente la città. Una città priva di luoghi di aggregazione culturale come un cinema, un teatro, una sala musicale, un centro polivalente, un circolo cittadino ecc., condanna i propri cittadini, in particolare i giovani, a trascorre il proprio tempo libero nella noia e nel degrado invece che in luoghi sani di incontro e di crescita.
Proprio i giovani costituiscono un capitolo urgente. Non solo in periferia, ma spesso nel centro stesso, ci sono movimenti che non lasciano presagire nulla di buono e che difficilmente non possono essere notati. Oltre a una maggiore vigilanza, ci sembra opportuno moltiplicare iniziative di promozione alla legalità e a quei valori che possono toccare l’entusiasmo di molti ragazzi. Questo lavoro va fatto in primis nelle scuole dove grazie all’aiuto delle associazioni del territorio, si potrebbero realizzare progetti e proposte educative a servizio dei ragazzi. Le nostre associazioni cattoliche sono a disposizione: la Caritas, l’AGESCI, l’Azione Cattolica e molte altre potrebbero offrire tempo, esperienza ed energie da investire per far nascere e sviluppare qualcosa di nuovo e di bello. Lungi da noi voler fare del proselitismo, ciò che ci sta a cuore, è il bene di ogni singolo cittadino e siamo sicuri che questo bene si può realizzare collaborando e attuando interventi efficaci pensati insieme.
Anche nella periferia la situazione non è delle migliori. Nel quartiere di San Valentino il parco Giovanni Paolo II è spesso abbandonato a se stesso: erba alta e scarsa illuminazione ne fanno un luogo poco sicuro. Dal centro tanti cittadini lo scelgono per le loro passeggiate, ma spesso lamentano la preoccupazione di incontrare animali che possono insidiare la tranquillità. Nel medesimo quartiere mancano punti di riferimento per i giovani. In questi ultimi anni l’amministrazione più volte ha parlato di una piazza che sarebbe dovuta nascere in un luogo “strategico”: tra la chiesa di San Valentino e i palazzi di via Giovanni Falcone. L’area, ad oggi, è verde e abbandonata. Un luogo di incontro come questo darebbe tante opportunità agli abitanti di un quartiere popoloso, ma con pochi servizi. La Comunità parrocchiale è disposta ad offrire energie e tempo per il bene del quartiere, come nel suo piccolo ha già cercato di fare. Ma da sola non può riuscire nell’impresa: c’è bisogno di collaborazione. Anche la scuola di San Valentino non ha tutte le caratteristiche – ad esempio gli spazi – che sono necessari a un luogo di formazione dei ragazzi. Insomma, coloro che più soffrono questa situazione sono ancora una volta i giovani che rischiano, con troppa facilità, di frequentare luoghi che non sono adatti a loro per età e per tipologie di persone.
Un altro tema su cui occorre fare di più e meglio riguarda la solidarietà nei confronti dei cittadini più fragili e bisognosi di aiuto. Sono numerosi coloro che si rivolgono alle nostre parrocchie per un aiuto chiedendo generi di prima necessità. Alcuni di questi fratelli provengono da altri Paesi e cercano, con grande fatica, di integrarsi con la popolazione locale cercando opportunità di lavoro che spesso li vede facili vittime di sfruttamento. La Caritas riesce a garantire questo servizio con l’aiuto economico che riceve dalle famiglie delle parrocchie. Siamo felici di poter aiutare questi fratelli, ma sarebbe auspicabile un lavoro in sinergia con gli enti preposti dal Comune e con tutte le associazioni presenti sul territorio che si occupano di assistenza.
Il nostro desiderio più profondo come Chiesa è quello di promuovere il bene e di vedere una rinascita di Cisterna e dei suoi cittadini da troppo tempo rassegnati di fronte al disfattismo e all’inedia di questi anni. Per questo siamo pronti a lavorare con impegno, gioia ed entusiasmo facendo la nostra parte sperando di poter trovare spazi di dialogo con un’Amministrazione che ci aspettiamo trasparente, fattiva e rapida nel fornire soluzioni concrete capaci di dare risposte ai bisogni della nostra comunità.
I parroci di Cisterna