Sanità, sicurezza e urbanistica. Questi sono i tre punti fondamentali di ogni programma elettorale. Si tratta dei temi più spinosi da affrontare e realizzare, perché richiedono tempo e un’attenta programmazione. Aspetti che non sembrano essere sfuggiti ai cinque candidati sindaco, ognuno proponendo soluzioni più o meno diverse.

Capitolo sanità

Cerchiamo di capire da vicino, con i programmi elettorali alla mano le idee e soluzioni che metteranno in campo in caso di un eventuale vittoria. Partendo in ordine alfabetico, la proposta di Angela Coluzzi sulla sanità prevede l’istituzione di un nuovo tavolo tecnico per la risoluzione dei problemi e delle carenze sanitarie sul territorio in particolare quei servizi offerti dal poliambulatorio e nel Punto di Primo Intervento.

Pier Luigi di Cori invece, intende realizzare un polo Sanitario per poter offrire alla cittadinanza un’unica sede territoriale di riferimento, dotato anche di un eliporto per l’eliambulanza, nonché dotare le zone periferiche di una farmacia comunale. Ma anche iniziative come l’infermiere di famiglia e l’installazione di defibrillatori in luoghi pubblici. Spazio anche agli animali con la creazione di un polo veterinario.

Laureta Jaku punta forte sulla realizzazione della casa della salute, idea da sviluppare su strutture pubbliche già esistenti come l’area ex Nalco, insieme ad un centro polivalente mirato al sostegno di persone con disabilità motorie e neurologiche. Un progetto che vuole essere il proseguo di quanto già iniziato dalla precedente amministrazione come la stessa Jaku ha sottolineato nel giorno della sua presentazione.

Quella della casa della comunità è una delle pietre miliari sulla quale poggia il programma elettorale di Valentino Mantini: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la realizzazione delle case della comunità: attiveremo quindi tutte le procedure necessarie, a partire dalla creazione in organico di una unità di progetto, per la realizzazione della casa della comunità di Cisterna”.

Un’idea che invece non scalda né Antonello Merolla e né la sua coalizione. Non perché non viene ritenuta importante, ma perché l’opera prevede tempi lunghi per la realizzazione. Per questo l’ex sindaco punta sul recupero e potenziamento delle strutture già esistenti, creando una sinergia tra Comune, Regione, Asl e Provincia con la collaborazione delle associazioni e degli enti di settore. Tra questi l’UCP.

Capitolo sicurezza

In questo settore le idee sono tutte diverse: l’intento della candidata Coluzzi è quello di rafforzare i momenti di concertazione con le Forze di Polizia e con la Magistratura, ottimizzando il potenziale delle nuove tecnologie per le attività di videosorveglianza. Inoltre l’idea è quella di creare un percorso di educazione alla legalità e senso civico da portare nelle scuole.

Per il candidato Di Cori, la sicurezza è uno dei punti cardine del suo programma, annoverando tra i candidati consiglieri figure che hanno fatto parte delle forze di polizia. Repressione e prevenzione è la mission da attuare con nove punti diversi per quello che è stato definito il “patto della sicurezza”.

Implementare il sistema di videosorveglianza anche nelle periferie e l’istituzione di un comitato permanente sulla sicurezza è l’idea presentata dalla Jaku. Quello della sicurezza è un tema che trova spazio anche nel programma di Merolla con idee in linea pressapoco simili a quelle poc’anzi elencate e presentate dagli altri canidati, mentre Mantini e il suo gruppo hanno intenzione di sviluppare un progetto di informazione e formazione sulla sicurezza urbana sostenibile.

Infine per ultima, ma non per importanza, l’urbanistica

E qui il tema centrale oltre alla rigenerazione urbana sono le buche-cantiere. Ognuno ha presentato una propria proposta e soluzione.
Il concetto di sviluppo sostenibile sarà il principio ispiratore della coalizione a sostegno della Coluzzi, con la chiara volontà di coinvolgere tutti le parti in causa presenti sul territorio. Sulle voragini in centro, l’idea è quella di acquisire la parte privata e trasformarla in un’area verde, mentre per il recupero delle aree dell’ex Mulino Luiselli, l’intenzione è quella di avviare una trattativa con la proprietà per la parte privata “con attribuzione di agio per la stessa, al fine di destinare l’intera area a centri per le attività socio-culturali”.

Ancora più specifico su questo punto è il programma del candidato Di Cori che propone ben tre soluzioni diverse per le buche-cantiere: l’acquisizione dell’area da parte del comune, l’istituzione di un consorzio tra pubblico e privato, oppure dare una scadenza all’attuale proprietà di 90 giorni per iniziare i lavori. Poi nel piano urbanistico c’è l’abbattimento barriere architettoniche, la rigenerazione urbana, un capitolo sull’edilizia immobiliare agevolata da sviluppare nell’ex area GoodYear e le migliorie nelle varie zone periferiche della città.

La risoluzione del problema delle buche-cantiere è uno degli aspetti principali anche del programma della Jaku insieme, alla conclusione del piano integrato. Senza dimenticare gli usi civici a San Valentino e completamento del piano urbanistico nella frazione di borgo Flora.

Centro e periferia senza alcuna distinzione. Questo il diktat varato da Mantini e dalla sua coalizione. Al centro dell’attenzione sono le opere incompiute (come appunto le buche-cantiere), ma anche le piazze e gli spazi pubblici con alta potenzialità aggregativa. Uno degli strumenti che si intende adottare è sicuramente il PEBA (Piano Eliminazione Barriere Architettoniche) uno strumento obbligatorio dal lontano 1986 (legge 41, art. 32 e poi legge 104/92 articolo 24) eppure ancora mancante nella strumentazione urbanistica comunale.

Sul settore dell’urbanistica, Merolla ha tutta l’intenzione di coinvolgere la cittadinanza per promuovere e condividere i programmi integrati e progetti speciali. In questa ottica “si dovranno verificare le reali possibilità di realizzazione dei progetti sui vuoti centrali, come quelle dell’ex Cinema e dell’ex Mulino Luiselli nonché dell’ex albergo Capannelle”. Questo perché uno dei dogmi applicati da questa coalizione è il principio di “costruire sul costruito” al fine di limitare ulteriore utilizzo del suolo.