Ancora non habemus Sindaco ma intanto i primi “titolari” cominciano a spuntare. Le ultime settimane hanno finalmente registrato alcuni decisivi passi in avanti nello scacchiere elettorale tra chi in autunno si contenderà la poltrona da primo cittadino. E se siamo tutti presi dal tifo calcistico degli europei certo non possiamo perdere di vista quelli che a Cisterna sono già scesi in campo ma senza dimenticare di buttare un occhio a chi dalla panchina si sta scaldando.
Dopo le primissime candidature di Giancarlo Bisogno e Laureta Jaku– che però sanno più di semplice slancio in attesa degli eventi- anche Angela Coluzzi ha messo da parte gli indugi dichiarando di voler correre con una sua proposta per la Città. A sorpresa, più per la modalità che non per la notizia in sé che già circolava da mesi, anche Valentino Mantini qualche settimana fa ha ufficializzato la sua candidatura all’interno di una coalizione ad espressione del centro-sinistra.
Partito Democratico e la civica Maria Innamorato insieme al Movimento 5 Stelle. E chi l’avrebbe mai detto, verrebbe da dire, visti i continui litigi da semplici compagni di opposizione nell’ultima consiliatura, contraddistinti da ripetute stoccate in diretta durante i consigli comunali e attacchi sui social senza esclusioni di colpi. Chissà cosa sarà cambiato nella testa dei grillini locali. Certo il nuovo assetto dei 5s nella Regione Lazio ha probabilmente legittimato e imposto pressioni dall’alto, sempre più prerogativa di un Movimento totalmente trasformato e che oggi si ritroverebbe a fare riunioni più o meno segrete con esponenti storici della politica locale: come gli ex sindaci Giovanni Cirilli e Tonino Del Giovine, con sindacalisti quali Giorgio Carra e addirittura con imprenditori di peso e con professionisti come Domenico Monti (ultimo progettista incaricato, in ordine cronologico, del nuovo progetto di riqualificazione della “buca” in centro); ovvero i nomi “di peso” che girano attorno a quello del candidato sindaco Mantini. Al quale, comunque sia, va riconosciuto il merito di aver riunito tutto il mondo cisternese ufficialmente rimasto a sinistra, o quasi, sotto la sua ala.
Ci si aspettava dunque che la campagna elettorale arrivasse ad un punto di svolta, ma i silenzi che hanno accompagnato Mantini e il suo gruppo successivamente all’ufficializzazione di sicuro saranno prolungati fino a fine giugno, quando il candidato rientrerà da un lungo viaggio. Il cammino dunque è ancora lungo, ma di certo non privo di ostacoli per Mantini.
A campagna elettorale ancora non iniziata, i primi grattacapi sono arrivati dall’interno. Che il PD provinciale avesse più di qualche “problema” lo avevamo anticipato e l’inchiesta e gli arresti sui “concorsi Asl” non hanno fatto altro che inasprire questo clima facendo tornare in auge la storica guerra interna tra il gruppo delle sorelle Amici e l’ex senatore Claudio Moscardelli (attuale segretario provinciale).
Dopo la dura presa di posizione da parte dei Giovani Democratici, è seguita infatti una nota degli esponenti e iscritti Dem di tutta la provincia: “Siamo di fronte ad una crisi di credibilità della politica che sta minando il tessuto sociale e morale della provincia aprendo fratture fra generazioni – e continua – Nei comuni che vanno al voto si costruiscono alleanze a geometrie variabili ed in alcuni casi alleanze confuse, indistinte in nome di una governabilità comunque sia e ad ogni costo”.
Unico firmatario di Cisterna: Mauro Carapellotti. Il dirigente-dipendente, finito solo poche settimane fa nell’occhio del ciclone della Guardia di Finanza e marito di Maria Innamorato, assume dunque una dura posizione contro Claudio Moscardelli e le strategie, anche elettorali, del PD da lui guidato che a Cisterna è perfettamente allineato. Un imbarazzo, ma anche un dato non di poco conto.
Non sta di certo meglio la sponda opposta. In casa centro-destra, infatti, sarebbe in atto una vera e propria guerra fredda tra gli alleati. Lega e Fratelli d’Italia sarebbero ai ferri corti, con i partiti fermi sulle proprie posizioni: ognuno vuole per se il candidato sindaco. Saranno determinanti allora gli accordi dei vertici che caleranno dall’alto il prossimo prescelto, cercando di accontentare tutti o almeno scontentare il meno possibile. E nell’attesa si stanno logorando anche le posizioni personali, gli entusiasmi e la fiducia di un nome ed un strategia che si rimanda di settimana in settimana. Per buona pace di Pier Luigi Di Cori o di Vittorio Sambucci, Durigon e Calandrini non hanno nessuna intenzione di andare divisi nelle prossime amministrative e per Cisterna la strategia è la stessa di Latina, non certo quella variopinta di Formia visto che in casa nostra i dirigenti locali, per ora, hanno mostrato accondiscendenza.
Va dato il merito ai locali FDI di aver riportato la politica in piazza. Infatti, dopo i numerosi gazebi dei passati weekend, guidato dall’ex vice-sindaco Vittorio Sambucci l’entourage del partito di Giorgia Meloni si è ritrovato, quasi al gran completo, di nuovo nel centro della città per un’iniziativa che ha avuto tutta l’aria di essere un’apertura di campagna elettorale. Proprio a pochi metri dove poco più di tre anni fa, in un claustrofobia riunione pre-elettorale all’interno della biblioteca comunale venne sancita la consacrazione di Mauro Carturan. Questa in piazza Caetani invece, ha definitivamente segnato la rottura con l’ex primo cittadino. Senza tuttavia lesinare inviti all’unità della coalizione, o meglio “al buonsenso, imparando dagli errori del passato”, per dirla con le parole del Sen. Calandrini che sibillino ha preannunciato che Fratelli D’Italia a Cisterna sarà protagonista della prossima tornata. Che sia un auspicio o indizio sul futuro candidato sindaco?
Mauro Carturan, dal canto suo, dopo aver metabolizzato l’attuale impossibilità di una propria candidatura, continua a lavorare con i propri fedelissimi al prossimo nome su cui puntare: ovvero Mauro Carturan stesso. Stando alle chiacchiere provenienti dal suo circolo di amici, l’ex sindaco non ritiene nessuno in grado di prendere il suo posto e l’endorsement fatto qualche giorno fa per Marco Mazzoli a molti è parso solo come una provocazione in linea con il suo stile. Un guaio non da poco per il gruppo di fedelissimi rimasti in pochi alla sua corte, impegnati da un lato nella ricerca di un volto nuovo e dall’altro a tentar di frenare i continui sabotaggi dell’ex primo cittadino.
Il gioco di Carturan è semplice: arrivate alla presentazione delle liste senza un candidato così da poter reclamare la propria posizione. Impresa ardua ma non impossibile considerato che il grande assente di questo assaggio di campagna elettorale sembra proprio essere il coraggio che al momento tiene i più alla finestra, o meglio in panchina. E le “panchine” delle riunioni carbonare sembrano essere ancora molto affollate e guardate con favore anche da esponenti di spicco provinciali. Che Forza Italia a Cisterna sia distante, al momento, dalla coalizione del centro-destra è fatto noto come è arcinoto che non ci sia simpatia tra gli azzurri locali e i leghisti. Il senatore Fazzone, sebbene a distanza, segue da vicino gli sviluppi cisternesi e ha dato carta bianca agli interlocutori locali a cui si è aggiunto il gruppo di Luigi Ganelli e Valentino Leone.