Da qualche mese sentiamo molto parlare di Superbonus e detrazioni al 110% per le ristrutturazioni delle case. Ma tra annunci e lo spettro di infiniti intrecci burocratici, il rischio di far confusione è dietro l’angolo. Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo incontrato Bruno Formato, amministratore condominiale che, con i propri condomini, ha deciso di sfruttare in pieno gli enormi vantaggi di questa legge
Partiamo dalle basi: che cos’è il Superbonus 110%?
Il Superbonus 110% è una misura contenuta nel Decreto Rilancio, ovvero la legge n.77 del 17 luglio 2020. E’ una normativa che riprende il filone di altre normative già proposte in passato nell’ambito delle ristrutturazioni, come il famoso recupero Irpef in 10 anni. Io ti parlo ovviamente da amministratore di condominio. Ma la cosa innovativa ed importante di questa legge è che ne possono usufruire tutti. Anche i privati cittadini, anche coloro che prima non ne avevano diritto possono accedere al credito di imposta e addirittura cederlo, completamente o in parte. Questa legge potrebbe rappresentare un vero volano per l’economia nonostante la scadenza sia stata fissata al 31 dicembre 2021. Dato il protrarsi dell’emergenza Covid, con le attuali normative che allungano inevitabilmente i tempi dei lavori, speriamo in una proroga così da poter consentire inoltre a quante più persone possibile di sfruttare a pieno le grandi potenzialità di questa legge.
Che lavori e che tipo di interventi si possono fare sfruttando il Superbonus 110%?
I lavori che hanno diritto alle detrazioni previste dalla normativa si possono dividere in tre interventi trainanti ed una serie di interventi secondari. I tre interventi trainanti sono l’efficientamento energetico, l’efficientamento sismico e l’efficientamento termico riferito alle caldaie centralizzate. Nel nostro territorio attingiamo soprattutto ai primi due interventi. Questo vuol dire che installando cappotti termici e migliorando di due livelli il grado di efficientamento energetico si possono accedere a dei benefici che possono essere completamente ceduti a chi acquista il credito d’imposta. Può sembrare complicato, me ne rendo conto. Facciamo un esempio. Il condominio affida il lavoro ad una azienda. Questa azienda cede l’importo del fatturato ad un’altra azienda che acquista il così detto credito d’imposta con una maggiorazione del 10%. E così il condominio riceve uno sconto del 100% sui lavori fatti. Le altre opere secondarie invece, che rientrano in quelli che possiamo definire interventi trainati, sono l’istallazione finestre, portoni, colonnina per energia auto elettriche, pannelli solari per l’energia condominiale, caloriferi.
Quali sono i passaggi burocratici da seguire?
La legge è abbastanza complessa, nel procedimento tecnico e burocratico. E vanno seguiti scrupolosamente tutti gli adempimenti. E’ previsto il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate per le trattazioni fiscali. Da parte dell’ENEA e del Genio Civile per quel che riguarda la parte relativa all’efficientamento sismico.
Abbiamo visitato insieme un condominio in cui presto inizieranno i lavori. Tuttavia al momento non vediamo in giro tutti questi cantieri. Perché questa provincia non sta sfruttando questa opportunità?
Inizialmente è passato il messaggio che lo Stato regalasse soldi. E già questo ha raffreddato molto tecnici ed amministratori, convinti fosse un bluff. A legge fatta, possiamo dire che l’unica difficoltà sono le pastoie burocratiche, non sempre facili da gestire da parte di tecnici. Ma anche tra i più scettici molti ora capiscono l’enorme potenziale di questa misura. Noi incominciamo le opere in questi giorni. Prima ci sono state settimane di studio. A Cori ad esempio, che è zona sismica, ci concentreremo su interventi antisismici. Poi ovviamente anche le altre opere di cui abbiamo parlato prima. Parliamo di interventi di 5-600mila euro. Che sarà scontato del 100% sulla fattura. Per gennaio 2021, se tutto va bene, partiremo con 7-8 condomini.
Qual è la differenza tra la ristrutturazioni e per condominio che privato?
La situazione è la stessa. Ma paradossalmente è più semplice per un condominio che per un privato, al quale sono richieste molte più asseverazioni.
Come mai gli enti pubblici, come il comune, o anche l’Ater non stanno sfruttando questo bonus per le loro ristrutturazioni?
La normativa è molto recente, probabilmente gli enti la stanno recependo ora. Per l’Ater il Superbonus sarà valido 6 mesi in più rispetto ai condomini privati. E possono partecipare pure con proprietà compartecipate. Per i comuni è più restrittiva: è valida solo per i condomini. E se c’è un condominio l’ente deve cedere a lui il credito di imposta. E non possono essere ristrutturati altri tipi di immobili, come ad esempio il palazzo comunale.