“Il 10 giugno sono stata nell’ufficio del Sindaco per chiedere un aiuto perché sono due anni che ho perso il lavoro e la causa alla cooperativa presso cui lavoravo viene sempre rinviato”. Queste sono le parole amare di Arianna Cimmino, una concittadina che, in seguito ad un trapianto di polmoni legati alla patologia della fibrosi cistica, ha perso il lavoro che conduceva da circa 20 anni presso una cooperativa sociale.

Dopo aver superato brillantemente il periodo post operatorio per un intervento molto delicato, durato parecchie ore, Arianna si è ritrovata senza lavoro e quindi senza i mezzi necessari per poter condurre una vita “normale”, come non era riuscita a fare fino a quel momento.

Dal momento del suo licenziamento, Arianna e gli altri dipendenti hanno intentato causa all’amministrazione della cooperativa sociale, nella speranza di poter ottenere il reintegro sul loro posto di lavoro. Le vicende giudiziarie, tuttavia, si sa, vanno per lunghe, infatti il processo “viene rinviato di 8 mesi in 8 messi. Adesso l’udienza è fissata al 20 ottobre”, ci spiega Arianna e da quasi due anni ancora non si è riusciti a sbrogliare questa spiacevole situazione.

In questi due anni, comunque, Arianna ha potuto continuare a vivere dignitosamente grazie alla Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione erogata dall’Inps della durata massima di 24 mesi. Il mese di agosto, infatti, sarà l’ultimo mese che Arianna percepisce la Naspi, dopodiché rimane senza un reddito fisso mensile.

“Mi sono rivolta alle istituzioni – continua Arianna – per chiedere un qualsiasi lavoro, purché sia sedentario, vista la mia condizione di salute. Io non voglio sussidi, voglio un lavoro ma ad oggi, purtroppo, non ho avuto nessun tipo di aiuto”.

Arianna è iscritta da circa 25 anni nelle liste protette del Centro per l’Impiego, secondo la legge 68/99, che permette a chi è in possesso di invalidità civile di accedere a delle liste speciali nella ricerca di un impiego, ma da allora non è mai stata contatta da nessuna azienda.

“Mi sono rivolta anche agli uffici dei servizi sociali – racconta ancora Arianna – ma loro possono aiutarmi con un sussidio, ma io, ribadisco, non voglio un sussidio anche perché sarebbe una misura una tantum e mi risolve la questione per un mese, dopodiché? Ristò di nuovo punto e daccapo. Mi servirebbe qualcosa di prolungato. Qualcosa che mi dia la sicurezza che ogni mese ho un’entrata”.

In questo periodo Arianna è stata contattata da un’azienda del territorio ma poi “non è andata bene perché è stata scelta un’altra ragazza al posto mio. Sto facendo dei colloqui ma ricevo sempre dei no”. Infatti, per non stare con le mani in mano, Arianna ha inviato il suo curriculum in varie aziende di Cisterna e comuni limitrofi ma è ancora in attesa di una risposta.

“Sono in attesa di una risposta anche da un’azienda di Roma – sottolinea Arianna – mi hanno detto che ho un curriculum che parla da sé per quanta esperienza ho fatto” ma è da maggio che è in attesa. “Sono troppo amareggiata e delusa di tutto – conclude – le disabilità che hai rimangono a te non è vero che le persone svantaggiate hanno dei vantaggi. Continuano a rimanere indietro”.