Tra il 2003 e il 2007 furono dati oltre 3 milioni di euro alla società di Alberto Veneruso per la bonifica e la reindustrializzazione del sito, mai realizzate. Niente da fare per Meccano Aeronautica srl in liquidazione: il Tar dà ragione a Sviluppo Lazio e la società di Cisterna dovrà restituire i soldi pubblici erogati

Sviluppo Lazio ha appreso, dopo aver erogato il contributo di 409.429,05 euro, sbloccato sulla dimostrazione che tale importo era stato utilizzato da Meccano Aeronautica spa per pagare due fatture relative allo smaltimento di rifiuti, che tali fatture in realtà non erano state onorate e che la ricorrente aveva, in sostanza, estorto al fornitore, con l’inganno, una quietanza di pagamento, grazie alla quale era poi riuscita ad ottenere l’erogazione da parte di Sviluppo Lazio spa“. Così scrivono i giudici amministrativi del Lazio.

Bocciato su tutta la linea il ricorso al Tar presentato della stessa società in liquidazione Meccano Aereonatica srl che ora si vede costretta a restituire i fondi pubblici che gli vennero concessi per la bonifica del sito dove sorgeva la Goodyear e per il reinserimento degli operai della multinazionale americana.

IL GRANDE BLUFF

In parole povere, la Meccano ha bluffato la società in house della Regione Lazio. Il finanziamento accordato alla società di Veneruso prevedeva tre convenzioni, una del 2003, la seconda del 2005 e la terza del 2006. Appena un anno dopo la stipula dell’ultimo contratto la Meccano Aereonatica spa, beneficiaria dei contributi pubblici, comincia a vendere, quando invece doveva fare tutt’altro. Come la realizzazione entro il 31 dicembre 2007 di un piano industriale di un valore stimato di 13 milioni di euro.

La convenzione stipulata con Sviluppo Lazio prevedeva un contributo pubblico del 21% del costo totale del lavoro e il 7,5% degli investimenti, nella misura massima di 3,2 milioni di euro. Nel mentre la Meccano Aereonatica diventava proprietaria del sito ex Goodyear.

Appena ottenuti i finanziamenti la Meccano Aereonatica inizia una progessiva cessione degli immobili e del ramo d’azienda ad un altro soggetto: la Alven Investimenti srl; includendo nel contratto la proprietà immobiliare del sito, la stessa che si era impegnata a bonificare e per la quale l’anno precedente aveva ottenuto i finanziamenti pubblici.

VENERUSO IN ATTESA DEL PROCESSO

Un processo che doveva partire lo scorso 9 aprile, ma che causa pandemia covid ha visto slittare a data da destinarsi il giorno del giudizio per Alberto Veneruso. Per le vicende inerenti alla Meccano, il sostituto procuratore di Latina Marco Giancristofaro ha chiesto lo scorso 24 ottobre 2019 il rinvio a giudizio per l’imprenditore Alberto Veneruso, e di altri nove imputati sulla base di episodi accaduti prima del fallimento nel 2012 dello stabilimento di Cisterna in Via Nettuno.

Secondo il sostituto procuratore, la Meccano sarebbe stata svuotata di ogni bene prima del fallimento: contestate a Veneruso e gli altri la presentazione di documenti fasulli per il pagamento del settimo e ottavo SAL e la cessione dell’immobile ex Goodyear ad Alven Investimenti srl (quest’ultima una delle società riconducibile al medesimo Veneruso).

Il comune di Cisterna, per bocca del sindaco Carturan aveva promesso di verificare entro la data di aprile la possibilità da parte dell’ente di costituirsi parte civile. Azione che ad oggi non ha ricevuto riscontro visto il silenzio sulla questione.