L’edificio situato in Largo San Pasquale riapre i battenti, garantendo il servizio di prestito negli orari di apertura che saranno dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 18:00. Ancora in sospeso, almeno fino al 15 ottobre, la possibilità di usufruire del servizio di lettura in sede

Una notizia buona e una cattiva: la notizia buona è che da oggi, primo settembre, la Biblioteca Comunale riaprirà le porte; la cattiva, invece, è che sarà ancora “vietato lo studio e la lettura in sede”. Su questo punto, la Biblioteca era già intervenuta lo scorso 29 luglio con un post sulla pagina Facebook (LEGGI QUI) che sapeva di risposta indiretta ad un nostro articolo pubblicato tre giorni prima, nel quale ci si interrogava appunto sulle ragioni di una riapertura solo parziale (LEGGI QUI).

Intanto, non essendo abituati a risposte tempestive dai canali istituzionali, un ringraziamento sincero allo staff bibliotecario, sintomo, cioè, che verso questa situazione non c’è menefreghismo, e a soffrirne non sono soltanto i giovani utenti.

Il motivo, comunque, è che in ottemperanza a quanto previsto dalle “linee guida per la gestione delle operazioni di sanificazione e disinfezione degli ambienti di Archivi e biblioteche”, la sala lettura è stata convertita a “sala quarantena” per permettere di gestire in sicurezza i numerosi libri rientranti nel circolo del servizio prestiti. Effettivamente, questo problema era stato ingenuamente (e ingiustamente) trascurato nel precedente articolo sopra citato – mea culpa.

Tuttavia, anche a costo di farla sembrare una futile polemica, ci preme ricordare che nell’edificio, di sale lettura, ve ne sono ben tre: era dunque impensabile l’idea di usare le altre due sale per le operazioni di messa in quarantena dei libri?

Riprendendo una riflessione già affrontata: è un paradosso che l’ultimo gioiello presentato dall’amministrazione per i suoi interventi di ampliamento poco prima che scoppiasse l’emergenza sia, ad oggi, semi inabilitato proprio per una questione di spazi limitati.

Rimaniamo dell’idea che l’esempio della Biblioteca di Aprilia, che già da giugno ha permesso l’accesso (previa prenotazione) alla sala “Manzù”, si sarebbe potuto perseguire, perché è un fatto che almeno fino al 15 ottobre, gli studenti cisternesi non potranno avvalersi di un servizio essenziale.