Gli studenti dovranno fare a meno della biblioteca durante la sessione estiva per questioni di sicurezza legate al Coronavirus

È ormai certo che le aule studio della biblioteca comunale torneranno ad accogliere i cittadini cisternesi − soprattutto gli studenti − almeno dal prossimo settembre o, comunque, dagli ultimi giorni di agosto.

Nelle scorse settimane, nell’edificio intitolato alla storica figura di Adriana Marsella, si è garantito il servizio di restituzione dei prestiti, oltre ad aver organizzato alcuni eventi di letture condivise; la possibilità di tornarci a studiare, però, è rimasta soltanto potenziale.

Come mai? Per una questione di sicurezza? Sarebbe bastato limitare gli ingressi, stabilendo un sistema di prenotazione, come per altro avviene in numerose biblioteche della capitale; anche perché, permetteteci, se si consente un evento come quello dello scorso 11 luglio (la notte bianca), non è poi così irragionevole pensare di riaprire le porte di Largo San Pasquale.

Dopotutto, lo scorso dicembre, durante l’evento di inaugurazione del restauro e dell’ampliamento degli spazi della biblioteca, il Sindaco
Mauro Carturan
è stato molto attento a sottolineare come l’amministrazione lavorasse per i giovani, in presenza, tra gli altri, del presidente della Provincia.

La scelta di tenere fermo il complesso bibliotecario appare stonata, poiché la maggior parte dei fruitori delle aule sono ragazzi universitari, che in questa estate sono stati impegnati in una sessione di esami, e molti di questi ne affronteranno un’altra a settembre.

Qualcuno obietterà che, alla fine, si può anche fare a meno della biblioteca; insomma, voglio dire: studiate a casa no? Se non fosse che è proprio questo il punto critico, è qui che diventa fondamentale ridare subito questi spazi agli studenti: lo studio è labor, quindi fatica; presuppone silenzio e talvolta solitudine, e nelle case in cui si continua a praticare ancora lo smart working − per esempio − non ci si riesce a concentrare.

Se aggiungiamo, infine, che poche settimane fa la città è stata premiata per la quarta volta consecutiva con la qualifica di “Città che legge”, questa situazione germina non poco imbarazzo.