Dove vanno i sacchetti di indifferenziato delle persone positive al Covid? Quesito che ci siamo posti a seguito di diverse segnalazioni giunte alla nostra redazione. Per vederci chiaro abbiamo seguito, passo passo tutto l’iter che viene fatto dalla Cisterna ambiente per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti covid e le sorprese (in senso negativo) non sono mancate nonostante le rassicurazione da parte del presidente dell’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti in città. Invece di essere subito smaltiti in discarica, questi vengono depositati nel cortile dell’azienda, senza alcuna copertura…
Il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti al tempo del Covid è divenuto un aspetto particolare e accessorio nel contrasto alla diffusione del virus. Se un anno fa, all’inizio della pandemia, i contagiati in città si contavano sulle dita di una mano e la gestione dei loro rifiuti era un compito abbastanza agevole, oggi con le centinaia di persone positive attive il discorso è cambiato.
Chi infatti è soggetto alla quarantena dovrebbe essere inserito in un lista speciale segnalata dai servizi sociali alla Cisterna Ambiente (su istanza dell’Asl) per il recupero che a Cisterna,che viene eseguito due volte alla settimana (il martedì e il giovedì ndr).
Ci sono due giri distinti e separati: uno per chi normalmente conferisce alle isole ecologiche ed un altro per i soggetti porta a porta. Questi ultimi non devono differenziare ma soltanto conferire l’indifferenziato il martedì lasciando tutto all’esterno dell’abitazione. Stessa sorte per tutta l’altra utenza, soggetta al passaggio di un furgoncino atto al recupero del rifiuto Covid in centro. Un processo che alla fine non sembra porta il beneficio sperato, perché i rifiuti invece di andare diretti in discarica, vengono mischiati con altri provenienti da utenze non soggette alla quarantena. E lo abbiamo visto con i nostri occhi.
Tutto inizia al seguito di diverse segnalazioni pervenute alla nostra redazione: alcune da parte di cittadini del centro ed altre dalle zone periferiche. Due utenze come detto sopra in premessa, soggette a due modi diversi di conferire rifiuti: entrambe hanno lamentato la stessa problematica. Così abbiamo deciso di vederci chiaro, verificando di persona i passaggi che fa la Cisterna Ambiente per recuperare i sacchetti di indifferenziato delle persone positive in città. E l’unico modo era quello seguire l’intero turno di un furgone atto alla raccolta dei rifiuti Covid. E lo abbiamo fatto in un turno di inizio marzo. Ovviamente senza provocare alcun disturbo al lavoro degli operatori.
Una volta uscito dal magazzino, il camioncino con due operatori a bordo, ha seguito alla lettera ogni aspetto della raccolta, utilizzando tute, guanti e mascherina come da dispositivo in materia, ma una volta terminato tutto il giro, invece di andare diretto ad Aprilia dalla Rida Ambiente (azienda designata per lo smaltimento di questo tipo di rifiuto), il camioncino è tornato nel magazzino, scaricando tutto il contenuto all’interno di un cassone dove c’è altra indifferenziata. Poi senza alcuna copertura il cassone è stato lasciato al sole e vento, in attesa poi di essere smaltito. Anche il furgoncino non è stato igienizzato, almeno nell’immediato, dopo il giro di raccolta di rifiuto Covid.
Questo è quanto abbiamo osservato in quel turno di raccolta. Di sicuro gli operatori hanno eseguito solamente quello che gli è stato ordinato di fare. Non sappiamo al momento se quanto visto è stato solo un caso isolato oppure un modus operandi sdoganato da tempo.
Contattato il presidente della Cisterna Ambiente per chiarimenti, l’avvocato Diego Cianchetti, è rimasto inizialmente spiazzato, annunciando l’apertura di un’indagine interna, che presumiamo sia ancora in corso visto che non ci sono novità sulla questione, dal momento della pubblicazione della notizia sull’edizione di marzo del nostro mensile.
In attesa di novità dalla direzione dell’azienda, vediamo cosa prevedono le leggi in materia. I rifiuti indifferenziati provenienti da abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in quarantena obbligatoria, qualora raccolti “con giro dedicato”, siano prioritariamente avviati a incenerimento senza alcun trattamento preliminare, e che “laddove tale modalità di gestione non possa essere attuata, i rifiuti sono conferiti agli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb). Deve essere garantita la copertura giornaliera dei rifiuti con adeguato strato di materiale protettivo, tale da evitare ogni forma di dispersione”. Insomma tutto quello che non è stato fatto davanti ai nostri occhi all’interno del cortile della Cisterna Ambiente. Speriamo che è stato solo un caso.