Gli uffici tecnici hanno notato un aumento anomalo dei costi per il conferimento della Forsu e delle potature. Per questo in via Zanella sono stati richiesti dei chiarimenti urgenti all’azienda che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Un surplus che porterebbe il Comune a spendere 60mila euro l’anno in più nonostante il numero limite per smaltire non sia stato mai superato. Dal comune sono stati chiari: bisogna conferire dove costa meno

Quello del problema dei rifiuti è un aspetto che sta togliendo il sonno agli uffici tecnici di via Zanella. E non parliamo solo dell’emergenza dettata dalla mancata raccolta.

Prima ancora della crisi, a Cisterna l’attenzione del Comune è ricaduta sul trattamento e smaltimento di potature e Forsu dopo che nel solo mese di maggio sono stati spesi 5mila euro in più per una proiezione annuale di oltre 60mila euro.

Prima di andare oltre bisogna fare un piccolo excursus. La Cisterna Ambiente ha tra i contratti di servizio quello con Acea, che prevede la possibilità di conferire 170 tonnellate mensili di Forsu e 180 tonnellate di mensili di rifiuti biodegradabili. Insomma tutto quello che dovrebbe coprire il fabbisogno mensile dell’intero territorio. Per questioni di opportunità, viste le continue difficoltà nel reperire impianti quando i limiti vengono superati, la Cisterna Ambiente conferisce anche alla Del Prete di Latina scalo.

Ma qui prezzi, secondo quanto ricercato dal Comune, sono di 2,4 superiore rispetto ad Acea per le potature e 1,48 per la Forsu. Ecco, sapendo adesso quale dei due è l’impianto più economico e quali sono i limiti di conferimento mensili ad Acea, dovete sapere che da gennaio ad aprile ad Acea sono stati conferiti in media 113 tonnellate mensili di Forsu e circa 60 biodegradabili, cioè cifre ben al di sotto dei limiti a disposizioni. Ma nello stesso periodo alla Del Prete sono stati conferiti 35 tonnellate mensili di Forsu e 60 tonnellate di biodegradabile.

Un aspetto che calcolatrice alla mano, il Comune ha fatto notare alla Cisterna Ambiente. Perché il non utilizzare tutto il tonnellaggio messo a disposizione ad Acea ha comportato nel solo mese di maggio un aggravio sui costi del servizio che proiettati per tutto l’anno superano i 60mila.

Nel solo mese di maggio si potevano risparmiare 2mila euro. Dal comune poi era stato già stato chiesto alla Cisterna Ambiente di procedere, salvo oggettiva impossibilità, ad una riorganizzazione dei due servizi in modo da privilegiare largamente i conferimenti all’impianto Acea e riducendo al minimo possibile conferimento all’impianto Del Prete per entrambe le tipologie di rifiuto in questione, al fine di conciliare l’esigenza di garantirsi due impianti di conferimento, ma senza che ciò possa comportare rilevanti e poco giustificabili aggravi di costi per il Comune.

In effetti se rimane comprensibile l’opportunità di contare su un secondo impianto, rimane poco comprensibile il perché non si debbano usare tutte le tonnellate a disposizione dove il prezzo di conferimento è più basso.