Dopo la rinuncia a partecipare alla versione “smart” del campionato di Eccellenza, proprietà e dirigenza sono praticamente scomparse. Un silenzio che non lascia presagire nulla di buono per le sorti della compagine biancoceleste. Un anno dopo i buoni propositi la storia è sempre la stessa
Ogni estate i cisternesi che hanno a cuore i colori biancocelesti si pongono sempre la stessa domanda: cosa sarà della Pro Cisterna? Il vento che sta tirando dalle parti del Bartolani non promette nulla di buono. Gia alcuni siti di informazione sportiva come TuttoCalcioPontino di Paolo Annunziata oppure la Gazzetta Regionale hanno riportato la notizia che la Pro Cisterna potrebbe essere una delle squadre che non si iscriverà al prossimo campionato di Eccellenza.
Ecco per capire quanto c’è di vero bisogna un po’ ripercorrere gli ultimi dodici mesi, passati dalle vittorie di settembre alla mancata partecipazione alla formula light (lo scorso aprile) della massima competizione regionale del Lazio.
Una storia iniziata sotto i migliori auspici nel 2020 quando la famiglia Tuccillo, nelle persone di Vincenzo e la moglie Serena, subentrava alla vecchia proprietà annunciando un nuovo corso per il sodalizio biancoceleste, un corso che doveva essere ricco di trionfi. E i presupposti sembravano anche essere buoni, con la nuova proprietà impegnata a saldare i debiti della vecchia gestione e un mercato faraonico con innesti di ottimi giocatori per la categoria come Signorelli, Bosco e Scacchetti; tanto per citarne alcuni.
La forte ambizione della società ha finito per contagiare anche i tifosi: nel primo giorno di preparazione allo Stoza di Cori c’erano almeno cento persone sugli spalti con cori e fumogeni a sostenere il primo giorno di lavoro. Manco fosse una gara ufficiale. Poi qualcosa deve essersi inceppato, perché è iniziato un duro scontro fra la proprietà e il Comune.
Nel mezzo la gestione delle strutture sportive: il Bartolani e Palazzetto dello Sport. Un botta e risposta andato in onda anche sui social. E qui tra un post e l’altro prima la proprietà aveva annunciato le dimissioni a seguito delle mancate promesse e impegni presi dal Comune e poi qualche ora, con una inversione ad “U” degna del miglior rallysta, la proprietà torna sui suoi passi e promette di portare la squadra in serie D.
A quel punto i tifosi si schierano al fianco della società, aprendo anche una polemica indiretta, a colpi di striscioni affissi sui muri della città, con l’allora sindaco Mauro Carturan. Ma nemmeno il tempo di assistere alle prime giornate di campionato e poi al blocco causa Covid, che la dirigenza decide di fare un nuovo passo indietro questa volta definitivo.
Con un lungo post sui social la famiglia Tuccillo si defila e affida Davide Lemma, fino a quel momento diggì il ruolo di patron. Passaggio però mai ratificato al comitato regionale. E basta fare una rapida ricerca sul sito del Cr Lazio per averne contezza. Questa volta il tifo organizzato scarica la proprietà. Una proprietà che non avrebbe ancora finito di pagare alcune mensilità dei calciatori.
La situazione ad oggi è che quasi tutti i giocatori sono andati via e non esiste alcun progetto o programma. Dopo aver promesso la quarta serie meno di un anno fa è molto probabile che a settembre la Pro Cisterna non sarà ai nastri di partenza dell’Eccellenza. Insomma cambiano i personaggi ma la storia si ripete. Sempre.