Continua il tour sui lavori e progetti finanziati con i fondi del Plus. Nel 2012 sotto l’amministrazione del sindaco Antonello Merolla Cisterna ha beneficiato di otto milioni di euro dall’Europa per riqualificare il centro storico. La nuova puntata è interamente dedicata al palazzo più vecchio della città, quello della famiglia dei Caetani e oggetto di un copioso restyling grazie ai soldi arrivati da Bruxelles. Due interventi, uno esterno e un altro interno. Ma di quelle migliorie a distanza di anni si vedono già le prime crepe e quando parliamo di crepe non è soltanto in senso metaforico…

La nostra ricerca inizia come al solito tra i bandi e gli atti inerenti ai lavori del Plus. Tra questi troviamo l’aggiudicazione definitiva per incarico di progettazione esecutiva ed esecuzione lavori di restauro del Palazzo Caetani. L’appalto era stato vinto dall’impresa Scalzone Costruzioni della provincia di Caserta in ragione del ribasso del 36,755% sull’importo a base d’asta di € 813.779,42 di cui € 119.888,18 come oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso.

Il responsabile unico del procedimento è stato l’Architetto Giuseppe Bondì, mentre il direttore dei lavori l’ingegnere Roberto De Gennaro. Queste due ultime figure erano state anche indagate a piede libero dalla magistratura per un presunta “spy-story” di documenti e progetti copiati. Il pubblico ministero Giuseppe Bontempo aveva paventato l’accusa di appropriazione di documenti e rivelazione di segreto industriali-scientifici.

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I fatti contestati risalgono al giugno del 2013 quando la Singeco, prima vincitrice dell’appalto per la progettazione sul rifacimento di Palazzo Caetani, presentò i documenti per la ristrutturazione dello storico edifico di Piazza XIX Marzo. La decadenza di aggiudicazione aveva estromesso la società vincitrice a favore della seconda classificata, la Tecnoteam che secondo la procura avrebbe usato i progetti della precedente società. Un esposto indicava nel responsabile del comune la figura che aveva fornito i documenti alla società seconda classificata. Questa tranche dei lavori che riguardavano la parte interna della struttura, sono stati alla fine vinti dalla Corbo group.

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Mettendo da parte gli aspetti giudiziari che hanno toccato la vicenda e tornando all’opera, questa prevedeva oltre al recupero delle facciate, al restauro dei travertini e dell’iscrizione a Papa Pio XII – pur lasciando intenzionalmente la testimonianza dei segni inflitti sulle colonne dai proiettili della Seconda Guerra Mondiale – una valorizzazione dei luoghi attraverso un impianto di illuminazione con apparecchi ad incasso e corpi posizionati in corrispondenza della parte superiore dei pilastri del porticato.

Le crepe sulla facciata esterna di Palazzo Caetani di Cisterna

Gran parte di queste migliorie sono perfettamente funzionanti ma basta fare un giro intorno al palazzo per rendersi conto che facciate e tinteggiatura sembrano appartenere a secoli passati. L’intonaco perde i pezzi e in alcuni casi si sono creati veri e propri buchi nel muro.
La situazione poi dentro non va di certo meglio. Molti muri sono oramai in preda alla muffa, causata dalle infiltrazioni. Una situazione che non scopriamo di certo noi e che è stata segnalata da tempo da diversi comitati, quei stessi comitati che da tempo hanno abbassato le saracinesche.

Subito dopo la chiusura dei cantieri, siamo intorno al 2015, qualcuno postava su Facebook le foto delle venature sui muri, contestando un intonaco troppo fino per poter reggere a lungo. Foto e accuse all’epoca rispedite al mittente ed etichettate da via Zanella come una sterile polemica. Oggi però quelle venature sono diventati buchi nei muri.

Quello del restyling di Palazzo dei Caetani è un progetto facente parte di un recupero più ampio che ha riguardato altre zone del centro storico, come una parte di Cisterna Vecchia (piazza Ss Pietro e Paolo ndr) e con se il recupero o sostegno di alcune attività commerciali. Ma per questo vi diamo appuntamento al prossimo mese.

CONTINUA…